Giorgio Griffa, Disordine HP, 2024, ph. Federico Rizzo
Avrà sede in un ex complesso industriale di Torino risalente ai primi anni del Novecento la Fondazione Giorgio Griffa, istituita già nel 2023 per la conservazione e la valorizzazione dell’opera del grande maestro della pittura contemporanea, il cui approccio radicale, tradotto in segni di rigorosa e meditativa essenzialità, continua a ispirare ancora oggi generazioni di artisti. La Fondazione aprirà le porte al pubblico il 24 ottobre, a ridosso della settimana dell’arte torinese, negli spazi dell’ex edificio Michelin in via Oropa 28, nel quartiere Vanchiglietta.
Nata per volontà di Giorgio Griffa, l’istituzione vuole proporsi anche come spazio aperto alla contemporaneità e luogo di incontro tra artisti, curatori e appassionati d’arte. Accanto all’organizzazione di mostre, la Fondazione è attivamente impegnata in progetti editoriali ed educativi, con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni all’universo dell’arte contemporanea. Se Griffa, nella sua ricerca, ha esplorato il concetto di tempo sospeso, lasciando le sue tele non finite così da invitare lo spettatore a completare mentalmente il lavoro, anche la Fondazione focalizzerà parte delle sue attività sullo sviluppo di un rapporto dinamico tra opera e pubblico. Diretta da Griffa, la Fondazione vede Cesare Griffa alla guida della programmazione artistica e Giulio Caresio responsabile dei progetti editoriali. I progetti speciali sono curati da Chiara Fusetti, mentre la gestione dell’Archivio Giorgio Griffa è affidata a Chiara Pipino.
La Fondazione Griffa si trova in un imponente complesso nato come lanificio nel 1916 e in parte distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Negli anni Cinquanta, la Michelin ne promosse la ricostruzione, convertendolo in un centro per la gestione e lo stoccaggio di pneumatici, attività che proseguì fino agli anni Ottanta. Nel 1989, un consorzio di artigiani, artisti e costruttori lo rilevò, trasformandolo in uno spazio dedicato alla creatività e alla cultura. Tra i primi a stabilire qui i propri studi ci furono figure di spicco dell’arte contemporanea come Marco Gastini, Gilberto Zorio e Luigi Mainolfi. Agli inizi del Duemila si aggiunsero, Grazia Toderi e Nunzio, oltre allo stesso Griffa, seguiti successivamente da Elisa Sighicelli, consolidando l’edificio come un vivace polo artistico.
Lo spazio espositivo di circa 200 metri quadri, è situato al piano terra e dialoga con gli altri ambienti nell’edificio, che ospitano l’Archivio Giorgio Griffa. Cuore pulsante della Fondazione, l’Archivio nasce per documentare e conservare oltre 50 anni di produzione dell’artista, una risorsa per curatori, studiosi e appassionati, che fornirà le fonti per lo sviluppo di nuove ricerche e interpretazioni in dialogo costante con la contemporaneità.
La mostra inaugurale, in programma dal 25 ottobre al 28 novembre 2024, ripercorre la memoria di questo luogo carico di storia. Con il titolo Inside e la curatela di Sébastien Delot, l’esposizione riunisce i sette artisti che da anni operano all’interno dell’edificio: Marco Gastini, Giorgio Griffa, Luigi Mainolfi, Nunzio, Elisa Sighicelli, Grazia Toderi e Gilberto Zorio. Il percorso espositivo mette in dialogo lo spazio, il tempo e la materia, elementi fondanti nelle ricerche di questi maestri. Tra disegno, pittura, scultura e fotografia, le opere esposte tracciano un arco temporale che attraversa decenni di arte contemporanea, restituendo un’indagine profonda sulle possibilità della forma. Un video di circa 30 minuti accompagna il pubblico nel dietro le quinte di questa prima collettiva, svelando il processo che ha portato alla sua realizzazione.
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