Esterno casa studio della Fondazione LAM 2025 Courtesy Fondazione LAM
Un luogo di incontro, sperimentazione e produzione: la Fondazione LAM per le Arti Contemporanee nasce con l’intento di promuovere la cultura e le arti visive attraverso un programma interdisciplinare che pone al centro inclusione e condivisione: voluta da Loretta Amadori e realizzata grazie alla collaborazione con Alberto Masacci, esperto di filantropia e fundraising culturale, la Fondazione si radica a Cesena, città natale della fondatrice, e si apre a un respiro nazionale e internazionale.
LAM – acronimo del nome della fondatrice – si inserisce in quella nuova generazione di fondazioni private che, accanto al tradizionale sostegno alla produzione artistica, si fanno promotrici di un mecenatismo responsabile, capace di creare valore sociale attraverso l’arte. «La Fondazione non ha e non vuole essere una sede espositiva ma una casa studio e residenza, dove invitare e ospitare artisti, pensatori e curatori», ha spiegato Loretta Amadori, azionista del Gruppo Amadori, azienda fondata dal padre Francesco Amadori e oggi tra i leader del settore agroalimentare italiano. «Abbiamo immaginato una casa aperta all’incontro e al dialogo tra discipline diverse, con l’obiettivo di portare tutte le forme d’arte negli spazi pubblici. Arti visive e performative, cinema, teatro, musica, editoria d’arte, parlano di noi, del mondo e della nostra vita. Sta a noi cogliere questo dialogo fecondo e farne motore di evoluzione personale e anche collettiva. Noi vorremmo facilitare questo “incontro” con un pubblico il più ampio possibile».
Il progetto prevede un programma di residenze d’artista, arte pubblica e un public program dedicato alla divulgazione e alla formazione, con incontri, lezioni e laboratori esperienziali rivolti a un pubblico ampio. Le attività della Fondazione LAM si distingueranno per il forte legame con il territorio ma ampliando la portata grazie a una rete di relazioni con il mondo dell’arte, dell’Università e del non profit.
«Credo che oggi la vera urgenza per il Paese sia la cultura», ha dichiarato Alberto Masacci, Direttore Generale della Fondazione LAM, ponendo l’accento su quanto, in un momento storico drammatico e a fronte di forti tagli alla spesa pubblica, ci sia bisogno di «Nuovi attori sociali consapevoli del ruolo e dell’importanza dell’investimento nelle arti e nella cultura». Come spiegato da Masacci, che tra l’altro è stato il cofondatore del Museo Carlo Zauli di Faenza nel 2002, «La Fondazione LAM, attraverso la produzione e la condivisione di conoscenze, desidera generare impatto e cambiamento sociale. Il nostro obiettivo è investire sul futuro, dare il nostro contributo per offrire nuove “occasioni di senso” per le persone e per costruire insieme un mondo migliore per le giovani generazioni».
Per il 2025, la Fondazione ha già in cantiere vari progetti. Tra questi, la collaborazione con Cinemovel Foundation e RAI Cinema per la produzione di Allacciate le cinture, documentario diretto da Tommaso Merighi che racconta il dietro le quinte di Io Capitano di Matteo Garrone, film Leone d’argento alla Mostra di Venezia, con il premio al miglior attore protagonista per Seydou Sarr, e candidato agli Oscar. Il documentario, disponibile su RaiPlay dal 19 marzo e successivamente trasmesso su Rai Uno, segue il viaggio del film nei luoghi reali della sua storia, attraverso un’esperienza di cinema itinerante nelle città e nelle scuole del Senegal.
In autunno, invece, prenderĂ avvio un ciclo di incontri gratuiti sulla conoscenza delle arti contemporanee, ospitati nella storica Biblioteca Malatestiana di Cesena. Sempre nei prossimi mesi sarĂ avviato anche il primo progetto di arte pubblica promosso dalla Fondazione LAM per la cittĂ di Cesena.
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