Nel cuore di Thiene, la Chiesa delle Dimesse della Conca, diviene Fondazione Sandra e Giancarlo Bonollo per l’Arte Contemporanea, che mira a dare voce agli artisti più innovativi del panorama contemporaneo. Lo spazio ha aperto al pubblico l’8 giugno 2024, con due mostre parallele, Vegetal Devotion, personale di Isabella Ducrot, curata da Marta Papini, aperta fino al 28 settembre 2024 e Lessico Famigliare, a cura di Chiara Nuzzi, che rimarrà aperta sino al 21 dicembre 2024.
Appena varcata la soglia, siamo accolti nello spazio sacrale dell’ex presbiterio della Chiesa, dove è stata allestita una monumentale pala d’altare di 6 metri realizzata da Isabella Ducrot appositamente per l’esposizione. Il tema vegetale ispira tutta la sua produzione: vasi, fiori e arbusti sono al centro del suo linguaggio artistico, a cui è stato dedicato il titolo dell’esposizione, Vegetal Devotion. La curatrice Marta Papini ci racconta che «l’arte di Isabella unisce riferimenti all’arte antica occidentale ad elementi dell’arte orientale e asiatica, segnalati dalle numerose stoffe incorporate nelle sue opere, frutto dei suoi innumerevoli viaggi».
Oltre alle stoffe, delle quali si avvale per realizzare i petali delle sue composizioni floreali, la Ducrot integra inoltre delle lettere scritte a mano, valorizzandole non per il loro contenuto formale, ma per il significato intrinseco, legato alla calligrafia del mittente. L’artista ricorda con affetto un tempo in cui era possibile riconoscere una persona dalla calligrafia, arte che, andandosi perdendo, cerca di celebrare attraverso queste lettere, che diventano delle simil-preghiere.
Anche nell’opera Trittico, 2024, ritroviamo un simile cartiglio applicato alla tela. In questo caso, si vuole però stabilire un collegamento con la vocazione originaria della chiesa, inizialmente dedita all’istruzione delle donne. Nel pannello centrale dell’opera la “lettera-cartiglio” appare infatti ricolma della scritta “Oh!” che rappresa per l’artista la “sillaba dello sgomento”, pronunciata «in riferimento – prosegue Marta Papini – a dei discorsi fra donne, dove tale risposta rinvia ad un senso di impotenza nel reagire e rispondere.»
Lessico Familiare, a cura di Chiara Nuzzi, esplora invece il patrimonio della famiglia Bonollo, selezionando undici opere tra le oltre seicento collezionate dagli anni ‘90 sino ad oggi. I dieci autori scelti, differenti per provenienza e pratiche artistiche, offrono una riflessione sulla memoria familiare e sul concetto collettività-intimità, soffermandosi inoltre in un’analisi attorno la compresenza della tecnologia alle pratiche artistiche tradizionali.
L’opera How many times I have to tell you this ah???, 2018 di Patrizio Di Massimo, è infatti risultato di una traduzione su carta di una foto modificata al computer. Anche Cause and Effect, 2016, di Luisa Gagliardi è frutto di una rielaborazione che, a partire da uno schizzo manuale, attraversa le fasi di scansione, modifica tramite PC, stampa su PVC e rifinitura attraverso smalti. Gli stessi colori verde-viola, che richiamano i riflessi dello schermo dell’iPad e del computer, vogliono riflettere attorno a questa interazione tra corpo reale e virtuale.
Attraverso Vegetal Devotion e Lessico Famigliare, La Fondazione Sandra e Giancarlo Bonollo per l’Arte Contemporanea, si conferma come nuovo ed innovativo punto di incontro e riflessione per la comunità. Attraverso il suo programma espositivo, che intreccia tradizione e innovazione, si propone di stimolare il dialogo e la creatività, contribuendo ad un dialogo locale e globale sulle tendenze ed innovazioni artistiche.
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