Francesco Arena, Otto Angoli – Studio Trisorio

di - 31 Marzo 2021

Otto angoli sono gli spazi interstiziali in cui se ne stanno rintanate le altrettante opere di Francesco Arena esposte in questi mesi allo Studio Trisorio. A distanza di sicurezza l’una dall’altra, guardandosi dalle estremità opposte delle due sale della galleria con un sentimento misto di diffidenza e attrazione. Ma quei cantucci costituiscono anche la loro precondizione di esistenza, che pare farsi specchio dell’isolamento nel quale siamo costretti per sfuggire al virus. Nell’introdurre questa mostra, che raccoglie in realtà lavori realizzati in un lungo arco di tempo, dal 2013 al 2021, siamo già incappati in due tratti che ricorrono nelle singole opere e, in generale, frequenti nella ricerca di Arena: la contrapposizione e il riflesso. Non aspetti formali ai quali si riduce il senso dell’opera, piuttosto espedienti estetici attraverso cui rafforzare il pensiero.

Trittico del sapere, 2021, acciaio lucidato a specchio, 50 x 50 x 50 cm, courtesy Studio Trisorio, ph Francesco Squeglia

Una canzone che non si sente (ma si vede), un solido (liquido), un volume vuoto, un cubo a tre facce. La forma nitida e impeccabile che caratterizza i lavori di Francesco Arena si infrange ripetutamente sulla paradossale eppure inevitabile coesistenza di realtà che si oppongono l’una all’altra, e che allo stesso tempo si riscoprono interdipendenti, reciprocamente necessarie. Talvolta, anche, solo illusoriamente separate, più spesso sconfinanti. Come in Trittico del sapere, tre lastre metalliche lucidate a specchio sui cui bordi combacianti ognuna delle tre frasi riportate da Peter Handke, che ruotano appunto sulla condizione del sapere e del non sapere, si affianca e si confonde con il riflesso delle due vicine, sfalsando la percezione di quella realmente incisa e di quelle specchiate. O come in Endless, Nameless, il brano dei Nirvana iscritto sul nastro magnetico che sgorga da un tubo Innocenti, avanzando come un’onda silenziosa nello spazio della galleria: una presenza, quella senza fine del nastro di cui non si scorgono le estremità, che si realizza nell’assenza della musica, e che è anche in parte senza nome e dunque in un certo senso inesistente. Un impianto sempre assai esplicito nel lavoro di Arena, che è quello geometrizzante del terreno di incontro tra la materia e la forma, diviene qui funzionale a fornire coordinate spaziali e concettuali che derivano però da quelle culturali testimoniate dai due volumi (anch’essi tra le ‘materie prime’ abituali dell’artista) Extrême Orient ed Extrême Occident. Scritti dall’autore francese Marc Chadourne in seguito ai viaggi intrapresi durante la sua attività di inviato, i due libri, schiacciati nelle pieghe degli angoli corrispondenti ai rispettivi punti cardinali, appaiono come l’aporia più manifesta del bipolarismo con cui ci aiutiamo a situare noi stessi nel mondo, appiattendone la complessità in un perimetro quanto meno debole.

Extrême Occident, 2013, libro, dimensioni ambientali, courtesy Studio Trisorio, ph Francesco Squeglia

Lo dimostra a suo modo Monolite liquido nero, un volume compatto e perfetto di liquido lucido (olio esausto per motori) e tuttavia impercettibile in quanto monolite al di fuori del suo solido contenitore. O ancora, Elle capovolta, la cui scritta “Nous nous en souviendrons de cette planète” ci costringe a guardare in alto per tornare immediatamente con i piedi per terra, sulla nostra Terra, al pianeta di cui sempre ci ricorderemo, ovunque sarà l’altrove che ci attende.
Dall’apertura a singhiozzo delle mostre, esasperante, ci viene qualche consolazione: l’artista ci parla dei suoi lavori in un filmato messo online sul sito di Studio Trisorio, in quello spirito di apertura oltre i confini fisici dei luoghi dell’arte che sarà, speriamo, un retaggio positivo di questo tempo.

Articoli recenti

  • Mercato

Artissima è stato un sogno ad occhi aperti. Ma che cosa resta al risveglio?

Cala il sipario, a Torino, sulla 31esima edizione, “The Era of Daydreaming”. Ecco che cosa hanno comprato i collezionisti, le…

3 Novembre 2024 21:10
  • Danza

È morto Gennaro Cimmino, coreografo e fondatore del Körper di Napoli

Lutto per il mondo della danza italiana: scompare prematuramente il coreografo Gennaro Cimmino, direttore artistico di Körper, centro di produzione…

3 Novembre 2024 15:48
  • Design

La storia della macchina del caffè, una storia collettiva

Al MUMAC - Museo della macchina per Caffè la storia del prodotto si intreccia a quella del design, del made…

3 Novembre 2024 13:56
  • Arte contemporanea

Rivivere, ridefinire, rimodulare: conversazione con Caroline Ricca Lee

Ad Artissima 2024, la Sala Sospesa accoglie la personale di Caroline Ricca Lee, prodotta da Fondazione OELLE: archiviazione e memoria…

3 Novembre 2024 9:34
  • Mostre

HM, HE, HA: a Vicenza una ridefinizione del soggetto pittorico

In occasione del secondo atto secondo atto della mostra HM, HE, HA - in programma fino al prossimo 11 gennaio…

3 Novembre 2024 0:02
  • Arte contemporanea
  • Mostre

Dal concettuale alla pittura figurativa: Pinacoteca Agnelli omaggia il torinese Salvo

In occasione di Artissima apre al pubblico presso la Pinacoteca Agnelli, una imponente retrospettiva dedicata al lavoro di Salvo, curata…

2 Novembre 2024 16:10