In mostra nel negozio di Bulgari, in via dei Condotti 10 le opere dei tre finalisti della prima edizione del premio Bulgari Contemporary Art Award in collaborazione con Dubai Culture.
Dopo essere state esposte al Padiglione Italia di Dubai, le opere dei due finalisti, tra i quali il ceramista e scultore Kamal Alzubi, e Juma AlHaj, e del vincitore Nima Nabavi del Bulgari Contemporary Art Award, sviluppano in modo brillante il progetto sul tema dell’universo creativo del noto gioielliere, finalizzato a promuovere i giovani artisti di Dubai e degli Emirati Arabi Uniti. Il premio lanciato nella cornice di Expo 2020 Dubai con il supporto del Padiglione Italia, viene presentato nel piano alto nello storico negozio Bulgari in via dei Condotti, a Roma, con la mostra, “From Dubai to Rome: Art connects Beauty”, in programma fino al 10 dicembre.
Ne parliamo con vincitore di questa prima edizione, l’artista iraniano-americano cresciuto negli Emirati Arabi Uniti, Nima Nabavi.
La sua pratica artistica sviluppa un approccio matematico con un’esecuzione contemplativa delle geometrie intricate, rifacendosi fortemente alla tradizione storica del suo paese di origine. Il lavoro di Nima fa parte di collezioni private e pubbliche, tra cui la Deutsche Bank Collection, di Berlino, e il Jameel Arts Centre, di Dubai.
Sei il vincitore della prima edizione del Bulgari Contemporary Art Award, in collaborazione con Dubai Culture. Puoi presentare la tua opera d’arte 2021.12.22?
Questa opera d’arte è stata realizzata appositamente per il Bulgari Contemporary Art Award. Ho voluto riflettere in modo astratto riguardo alla collaborazione tra le città di Dubai e Roma. A ciascuna estremità dell’opera d’arte ci sono singoli colori saturi e forme semplici, ma man mano che avanzano per incontrarsi nel mezzo, emerge l’intero spettro cromatico e le costellazioni diventano più complesse. Questo era il mio modo di rappresentare l’amplificazione esponenziale delle potenzialità individuali attraverso la cooperazione sinergica. L’opera d’arte è realizzata sovrapponendo linee disegnate a mano, alcune con pennellate di inchiostro traslucido (le parti colorate) e altre con pennarelli opachi (le parti bianche). Il pezzo è realizzato su carta ed è stato deliberatamente modellato come un diamante policromatico per incanalare la storia dell’artigianato creativo di Bulgari con le pietre preziose.
Come descrivi la tua pratica artistica?
Il mio lavoro è incentrato sull’astrazione geometrica e la sua connessione al mondo naturale, sui processi quantistici e sui fenomeni psichedelici. I miei disegni e dipinti sono manifestazioni fortemente stratificate e guidate da una griglia di strutture immaginate e ordinate. Usando principalmente penne, pittura e righelli, applico simbolismi numerici ripetitivi e migliaia di linee e pixel disegnati a mano per creare la complessità dalle forme semplici. Questo approccio matematico si basa su una pianificazione avanzata, calcoli precisi e diverse metodologie sviluppate autonomamente per garantire un’accuratezza dimensionale vitale. La lenta esecuzione del lavoro è avvincente, meditativa e profondamente appagante. Spesso creo lavori in una serie di pezzi separati e interconnessi che insieme indicano progressioni sequenziali e infinite di colori e di motivi. L’intenzione della mia pratica è di ricordare, rivelare e rappresentare l’armonia emergente e la bellezza intrinseca che sta alla base della struttura della nostra realtà condivisa.
Qual è la tua più grande fonte di ispirazione?
La mia più grande fonte di ispirazione è il lavoro di mio nonno, Hassan Shadravan, che è stato un artista geometrico per oltre cinquant’anni in Iran. Da quando l’ho conosciuto è sempre stato impegnato in profonde esplorazioni delle sottostanti griglie di origine, da cui emergono le infinite tassellazioni della geometria sacra. Il suo lavoro era più simile a una ricerca spirituale e matematica che a una pratica artistica, come se stesse davvero cercando di decodificare parti dell’algoritmo della natura. “L’intero universo è in queste griglie”, mi diceva spesso. Nel 2016, due anni dopo la morte di mio nonno, sono stata improvvisamente colpito da un’intensa curiosità per il suo lavoro. Ho iniziato a disegnare le mie griglie sulla base dei ricordi residui che avevo assimilato nelle conversazioni con lui sui ritmi di quelle costruzioni lineari. Non sapevo che stavo per essere attirato nello stesso portale in cui era entrato mezzo secolo prima – e vedere cosa lo aveva attirato così in profondità . Senza la sua dedizione al suo lavoro, non avrei mai nemmeno iniziato questo viaggio artistico, quindi ancora oggi è la mia fonte di ispirazione più chiara e continuativa.
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