Di solito Gagosian apre ma, questa volta, chiude e fa ancora più clamore, se possibile: dopo 19 anni di onorata carriera, la galleria blue chip lascerà la sede di Londra in Britannia Street. Continueranno a svolgere le loro attività le altre due gallerie londinesi di Gagosian, a Grosvenor Hill e a Davies Street. Inaugurato nel 2004, lo spazio fu il secondo mai aperto da Larry Gagosian nella metropoli inglese che, allora, era una delle capitali dell’arte contemporanea mondiale ma oggi, pur rimanendo in posizione preminente, arranca un po’, a causa degli effetti della Brexit sul mercato ma anche per i postumi della pandemia.
Non si tratta della prima galleria di peso a ridimensionare la propria presenza. Tra i recenti addii dolorosi, anche quello di Marian Goodman Gallery, certamente più piccola di Gagosian ma considerata comunque tra le più influenti al mondo. A riportare la notizia della chiusura della sede di Londra di Gagosian è stato il Financial Times, che però non ha specificato i motivi che hanno portato a questa scelta. Probabilmente, l’intenzione è perseguire una strategia più agile e, in questo senso, potrebbe essere interpretato il nuovo progetto intitolato – a dire il vero senza troppa fantasia – “Open”, che porterà opere d’arte in luoghi pubblici della città.
Di certo qualcosa si muove in casa. Nel 2021 la galleria chiuse il suo spazio di San Francisco per concentrare i propri sforzi su Los Angeles, dove ha rilevato l’edificio della Marciano Art Foundation che, a sua volta, aveva chiuso nel 2020. Nello stesso anno fu aperta un’altra sede a Parigi, la terza, e come se non bastasse, nel 2022, è stata inaugurata una nuova sede a Gstaad, in Svizzera, vicino ad Hauser & Wirth. Sempre nel 2022, però, anche un piccolo terremoto: dopo i rumors di un’acquisizione da parte del gruppo LVMH, Larry Gagosian annunciava la nomina di un nuovo super consiglio di amministrazione, con personalità quali Sofia Coppola e Francesco Bonami.
E adesso un addio che immaginiamo doloroso per i sentimenti. La galleria in Britannia Street ha ospitato una serie di grandi mostre fin dalla sua apertura, tra cui ben sette personali di Damien Hirst, come la recentissima “Natural History”, chiusa a febbraio 2023, e totalmente dedicata alle opere con animali – ma anche salsicce – sotto formaldeide. Tra gli altri artisti protagonisti di mostre in Britannia Street ci sono anche Richard Serra, Jeff Koons, Takashi Murakami, Rachel Whiteread, Vera Lutter, Chris Burden e l’italiano, di base a Los Angeles, Piero Golia.
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