Non a tutti è noto che la dea egizia più amata anche quando il culto della stirpe di Cleopatra fu traslato a Roma, fu Iside, una delle Grandi Madri della mitologia. Sacra e proteiforme donna del Tutto. Suo figlio Horus, per vendicare la morte del padre Osiride, consorte di Iside, si scontrò con Seth, Dio del deserto e delle tempeste. Ma nello scontro Horus perse l’occhio sinistro, che si divise in sei parti. Un occhio divenne dunque veicolo di visioni multiple, l’altro, rappresentazione del Sole. È a questo mito ricco di fascino che si ispira l’artista italiana Federica Di Carlo per l’opera presentata alla quarta edizione di Forever is Now, la rassegna internazionale d’Arte d’Egitto 2024, visitabile fino al 16 novembre nell’ambito della Piana di Giza, Patrimonio UNESCO.
Di Carlo – già vincitrice dell’Italian Council X edizione, promosso dal Ministero della Cultura con il progetto I Will Watch You Burn – ha generato la visionaria opera site specific I See, I See. Si tratta di una monumentale installazione ai piedi delle piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, che consente uno sguardo oltre il visibile, esplorando l’universo per riscoprire la meraviglia del Creato attraverso nuovi occhi.
«Nella mia pratica – spiega l’artista – c’è sempre un punto di contatto tra le leggi della natura, i suoi elementi e l’essere umano. La luce, in particolare, ha accompagnato molte delle mie opere. L’invito a creare un’opera in un luogo sacro come le Piramidi è stato molto stimolante per me. Mi ha affascinato l’immagine egizia dell’occhio del Dio Sole che dalle sue lacrime origina l’umanità». La sua vertiginosa installazione, il cui titolo significa “vedo e comprendo”, sfida i confini della percezione tradizionale, creando un ponte tra l’antica sapienza egizia, satura di simbolismo e le indagini contemporanee, attraverso l’uso della fisica ottica. «I nostri occhi – racconta Federica – senza la luce del sole non potrebbero conoscere il mondo che li circonda. Solo attraverso le lacrime ci riconosciamo gli uni negli altri come specie umana. Per questo l’istallazione si intitola così. Vuole essere un display sul mondo, un nuovo sguardo per riconnetterci con esso».
Composta da un’articolata griglia di lenti ottiche, la struttura interagisce con la luce del deserto, trasformando l’esperienza visiva della fruizione e invitando a riscoprire l’orizzonte auratico delle piramidi. L’opera diventa, così, anche uno spunto di riflessione sull’attuale relazione dell’uomo con il mondo cosmico.
Grazie alle decennali collaborazioni con scienziati e fisici di fama internazionale, quali quelli del MIT, ESO, INAF e CERN, Federica Di Carlo attua un mix tra ricerca scientifica, poetica e semantica, mettendo al centro del quadrante temi intramontabili: la natura, i confini, l’ambiente, il potere, il mistero e i link invisibili che li connettono.
La manifestazione Forever Is Now riunisce un gruppo selezionato di 12 artisti internazionali, ognuno dei quali concorre ad un dialogo aperto e corale. Fondata dalla curatrice franco-egiziana Nadine Abdel Ghaffar, Art D’Égypte è diventata un punto di riferimento per la scena culturale mondiale, ponendosi l’obiettivo di valorizzare la ricca scena artistica del Paese e promuovere un dialogo tra essa e il panorama artistico circostante. L’opera I See, I See di Federica Di Carlo è stata realizzata con il supporto di Ministero degli Esteri, Istituto Italiano di Cultura del Cairo, Gestione Silo, Collezione Motta.
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