Lâartista Giuseppe Penone (Garessio, 1947) dona 219 opere su carta realizzate dal 1968 ad oggi al Castello di Rivoli, insieme a preziosi materiali dâarchivio e a Svolgere la propria pelle â finestra, 1970-2019, una straordinaria versione dellâopera allestita nel 1972 a Kassel, in occasione di documenta 5. Disegni, note di lavoro autografe, riflessioni manoscritte; e ancora, schizzi progettuali, rendering architettonici, fotografie: le opere su carta testimoniano in modo incredibilmente esaustivo il processo creativo dellâartista, e al tempo stesso documentano, trasmettono e ripercorrono lâallestimento e la presentazione dei suoi lavori. Un gesto importante e un grande segnale per lâarte, insomma, specialmente in questo periodo di incertezza e di continui sconvolgimenti. Ad annunciarlo Ăš il Museo dâArte Contemporanea, ma Ăš lo stesso artista â in un foglio del 2021 appartenente alla donazione â a spiegare il senso della propria offerta:
âLa prima intuizione, la
prima idea di unâopera
annotata su un foglio
testimonia il fluttuare
dellâimmaginazione prima
di irrigidirsi nella forma
Ă bello pensare di
posare le idee nei luoghi
in cui sono apparse
fluttuantiâ.
«Significa qualcosa», dichiara la direttrice Carolyn Christov-Bakargiev, «quando uno tra i piĂč grandi artisti del mondo decide di donare un eccezionale corpus di opere a tre grandi musei pubblici. Ă unâinvestitura e un atto di fiducia nella capacitĂ delle istituzioni pubbliche di reggere alle crisi momentanee e alle intemperie, e pertanto di durare nel tempo â un tempo molto piĂč lungo di quello di una sola vita. Si tratta di trasmettere ai posteri dei semi che sono la propria arte, fiduciosi che essi potranno germinare in un futuro oggi ancora inimmaginabile. Il Castello di Rivoli Ăš lieto di ricevere questo dono, e grato della fiducia che lâartista ripone nel Museo».
E non Ăš tutto, perchĂ© la donazione di Penone â destinata al CRRI (Castello di Rivoli Research Institute) â si aggiunge a quelle effettuate la scorsa estate al Philadelphia Museum of Art (309 opere su carta e 5 libri dâartista in edizione limitata) e al Centre Pompidou di Parigi (che ha ricevuto 350 opere su carta). Proprio i tre musei, nel corso del 2022, metteranno in mostra il prezioso materiale donato dallâartista e il CRRI del Castello di Rivoli, in particolare, editerĂ un volume concepito in collaborazione con Penone per documentare le opere pubbliche collocate allâaperto. Insomma, una grande mostra diffusa dedicata allâartista e dislocata tra tre importantissimi centri di riferimento per lâarte. «Una fondamentale occasione di approfondimento della pratica dellâartista», per dirla con le parole di Andrea Viliani, Responsabile e Curatore del CRRI. E proprio domani, tra lâaltro, a parlare della pratica del grande artista sarĂ Hans Ulrich Obrist, in una conversazione online che racconterĂ unâarte cosĂŹ profondamente collegata al tempo e alla natura.
«Lâarte di Giuseppe Penone», aggiunge la direttrice, «esplora i fondamenti della scultura quale modo di conoscere e comprendere empiricamente il mondo. La sua arte si basa sul principio di incarnare una consapevolezza fisica, tattile-visiva, di tutti gli organismi viventi e delle loro trasformazioni. Penone percepisce il mondo e la vita in modo scultoreo, toccandone e accarezzandone le parti costitutive, senza mai distinguere tra natura e cultura o, piuttosto, senza pretendere alcuna superioritĂ dellâessere umano rispetto al resto del mondo naturale. Si tratta di un incontro e, quindi, di relazioni tra lâumano e la materia, tra lâumano e il non umano, questioni di pelle e di toccarsi, elementi conoscitivi a cui i disegni su carta donati puntualmente ci introducono. Il dono del lavoro Svolgere la propria pelle, realizzato utilizzando i materiali originali dellâinstallazione sulle finestre a Kassel nel 1972, Ăš un ulteriore gesto straordinario».
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