Una lunga, lunghissima gestazione, quella di Hu-Be, alias Emanuele Sferruzza Moszkowicz, per approdare alla realizzazione di un gigantesco wall drawing che abbraccia la sala civica nella Polveriera. Epopteia, ossia guardare al di sopra e, aggiungo io, guardare oltre. Definirla arte partecipata è forse riduttivo, perchÊ Hu-Be ha impiegato un approccio polisemico per la realizzazione di questo progetto a Reggio Emilia.
La creazione di una rete relazionale forte durante mesi di frequentazione, che ha cambiato profondamente anche lâartista, si è avvalsa di colloqui, acting teatrali, ascolto musicale, e accompagnata a un libro/diario di appunti e schizzi â che è un vero libro dâartista â e a fotografie, è approdata, dopo due mesi, al grande wall drawing: un disegno a pennarello indelebile, a mano libera, in cui lâartista ha letteralmente centrifugato e riassunto questo percorso invadendo uno spazio con le loro storie personali ma anche con momenti collettivi vissuti e condivisi in Polveriera. Un lavoro visionario in cui si percepisce chiaramente la tessitura di emozioni, sogni, problemi, paure di questo gruppo di persone dai 20 ai 60 anni di Nessuno Escluso, in cui la fragilità è un elemento portante nella loro vita.
Potrei raccontare questa avventura complessa entrando nel dettaglio del processo: la costruzione delle relazioni, i racconti e le canzoni che ne sono usciti, il rapporto con la musica che ha condotto alla realizzazione di un tappeto musicale fruibile insieme allâopera, la tecnica per la realizzazione del lavoro visuale a parete che ha impegnato lâartista per mesi ma, in realtĂ , il miracolo sta nel fatto che, entrando in quello spazio, è possibile cogliere tutto questo in un istante, immersi in un vero e proprio habitat. Ogni cronologia lineare viene spezzata in una pastosa e complessa sincronia.
Osservando la parete lunga della sala coi piedi sul pavimento, dove sono scivolate e cadute parti dei loro corpi e dei loro mondi, sembra di stare di fronte a una iconostasi: una grande lunetta affiancata da due piĂš piccole conferiscono un sapore sacrale al lavoro e il desiderio di guardare dietro, di guardare dentro questi mondi.
Epopteia! è unâepopea visuale in cui linee fratturate, spirali, retinature trasportano, in un vortice polifonico, dentro il cuore di una collettivitĂ . Unâopera non solo da vedere ma da vivere. Lâarte ci regala anche questo.
Epopteia! si inscrive in un progetto piĂš vasto che è stato chiamato âDiritto alla bellezzaâ: una sorta di manifesto teorico per la creazione di opportunitĂ di inclusione, di salute e benessere per le persone disabili nei luoghi di vita, di lavoro, attraverso la realizzazione di servizi di qualitĂ aperti e fruibili da tutti, in particolare dalle persone âfragiliâ, sviluppando nuove competenze culturali che vedono il coinvolgimento di artisti, designer, fotografi, creativi in genere. Il progetto di Hu-Be è stato commissionato dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con Farmacie Comunali Riunite, APS-K Lab, Consorzio Oscar Romero, La Polveriera.
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