New York, 1986. Jean-Michel Basquiat entra al Great Jones CafĂŠ, per fare un regalo molto speciale al barista Randy Gun. In quel momento, il giovane artista di New York abita esattamente di fronte al locale, al 57 di Great Jones Street, in un loft nellâedificio di proprietĂ di Andy Warhol. Ormai la sua carriera è consacrata: non sono cosĂŹ lontani i tempi di SAMO â suo pseudonimo come artista di graffiti â ma la sua brillante carriera, si sa, è stata intensa e breve come la sua stessa vita. Ma torniamo al suo rapporto con Randy Gun.
Frequentando bar e discoteche in comune, i due si incontrano alla fine degli anni â70, momento nel quale Gun fa il musicista e Basquiat co-fonda la band sperimentale Gray. La conoscenza si approfondisce quando il primo diventa barista e il secondo va a vivere nella stessa via del Great Jones CafĂŠ. In unâintervista con il critico David Ebony, Gun ricorda come Basquiat entrasse nel locale il pomeriggio quando ancora era chiuso, scappando poi via allâorario di apertura al pubblico. Lui glielo lasciava fare con piacere, dandogli il solito Margarita.
E, in effetti, anche questa storia riguarda i cocktails. Quel giorno del 1986, Basquiat è di ritorno da un viaggio con un regalo molto interessante per lâamico: si tratta di un libro di drink, âHarryâs ABC of Mixing Cocktailsâ, scritto da un famoso proprietario di un bar a Parigi, Harry MacElhone che si dice sia stato lâinventore, tra lâaltro, del Bloody Mary.
La particolaritĂ del dono sta nel fatto che lâartista newyorkese non solo ha lasciato una dedica a Gun, ÂŤTo Randy, for the best bartender in New YorkÂť, ma addirittura vi ha realizzato tra le pagine ben sei disegni a grafite e matita colorata. Nello specifico, il ricettario è la ristampa di un tomo del 1930, pubblicato da Souvenir Press, una piccola casa editrice di Londra. Poco dopo la morte di Basquiat, avvenuta a causa di unâoverdose nel 1988, il barista racconta di avere ricevuto immediatamente unâofferta di 5mila dollari per la sua vendita, ovviamente mai accettata. Infatti, quel libro ha rappresentato, e rappresenta, il legame tra i due e un ricordo indissolubile di Basquiat, tutti motivi sufficienti per tenerlo stretto.
E câè una bella notizia: la JGC Fine Art LLC ha organizzato una mostra virtuale delle pagine in cui è intervenuto lâartista, accompagnandole con una breve descrizione e dandoci la possibilitĂ di vederle. La mostra virtuale di chiama âA Gift from Basquiat: Harryâs ABC of Mixing Cocktailsâ ed è visitabile a questo sito.
Quel ricettario è una testimonianza curiosa e al contempo molto affettuosa, lontana dai circuiti dellâarte ufficiale e capace di raccontarci un Basquiat inedito e quotidiano. Per Randy Gun deve essere stata una fortuna essere suo amico.
Dal 10 al 12 gennaio e dal 10 al 19 gennaio tornano alla Fiera di Bergamo BAF Bergamo Arte Fiera,…
A Firenze, fino al 26 gennaio, la retrospettiva ripercorre lâevoluzione di una delle protagoniste del Novecento, tra sperimentazione rivoluzionaria e…
Una rassegna di alcuni lotti significativi dell'anno appena volto al termine, tra grandi maestri e artisti emergenti. Ecco la scultura…
La quarta edizione di Molichrom, il festival della fotografia nomade, sarĂ dedicata al racconto visivo degli scenari di guerra e…
Al National Museum di Canberra, in Australia, una mostra fa rivivere gli ultimi momenti dellâantica Pompei, tra reperti archeologici e…
Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identitĂ visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…