Courtesy Hauser & Wirth
Già da un po’ di tempo le grandi gallerie d’arte contemporanea avevano fiutato le potenzialità dell’online. Così, quando l’emergenza Covid-19 è esplora in tutta la sua gravità, molte non si sono fatte trovare impreparate e con disinvoltura hanno trasferito gran parte delle attività sul web. Dopo la dichiarazione bellicosa di David Zwirner, ora tocca ad Hauser & Wirth mostrare le proprie carte sul grande – ma prevedibilmente sempre più affollato – banco dell’online e della realtà virtuale.
La galleria blue chip ha infatti appena presentato il sui nuovo programma di arte e tecnologia, riunito sotto il nome di ArtLab. Già, perché mentre le manovre di Zwirner erano sinceramente rivolte al collezionismo, Hauser & Wirth ha dedicato attenzione anche al versante più espositivo e fruitivo. Fiore all’occhiello del nuovo programma, infatti, è il progetto HWVR – Hauser & Wirth Virtual Reality che, come già si capisce dal nome, consiste in un tool ad altissima risoluzione che consentirà agli artisti della prestigiosa scuderia di creare mostre in realtà virtuale. Inoltre, Artlab ospiterà un programma di residenze digitali nella sede di Los Angeles, per permettere agli artisti di lavorare con la Realtà Virtuale, a distanza di sicurezza.
Non sono stati ancora rivelati i nomi degli artisti coinvolti ma siamo sicuri che ne vedremo delle belle. Come del resto già è successo, per esempio, con i disegni di Louise Bourgeois, presentati qualche giorno fa nell’ambito di Dispatches, un altro programma di proposte virtuali con video originali ed esperienze uniche, per mettono in contatto il pubblico con gli artisti della galleria.
«Molte delle migliori innovazioni sono guidate dalla necessità. Quando abbiamo creato ArtLab e abbiamo iniziato a sviluppare l’esperienza artistica di HWVR, il nostro obiettivo principale era sviluppare la tecnologia che avrebbe aiutato i nostri artisti a visualizzare gli spazi in cui sarebbero state presentate le loro mostre. Siamo stati ugualmente motivati dal desiderio di pianificare mostre per le nostre sedi in tutto il mondo in modo da ridurre la quantità di viaggi e trasporti», ha spiegato Iwan Wirth. Facendo riferimento a un’altra questione con la quale tutti dovremo fare i conti: la sostenibilità degli spostamenti delle persone – nel caso specifico, di artisti, direttori, curatori, giornalisti, autori – e delle cose, cioè delle opere d’arte.
La prima mostra interamente basata sulla realtà virtuale di Hauser & Wirth sarà presentata a fine aprile, “allestita” nella nuovissima sede in un antico ospedale abbandonato di Minorca, precisamente a Isla del Rey, un isolotto di 41.177 metri quadrati, di fronte al paese di Es Castell, nella baia del porto di Mahon. Il nuovo centro di potere di Hauser & Wirth si estenderà su un’area di 1500 metri quadrati. I restauri, firmati dall’architetto argentino Luis Laplace, sono ancora in corso e il progetto finale comprenderà uno spazio espositivo, dei giardini, progettati dal paesaggista Piet Oudolf, uno shop e un ristorante. In attesa della fine dei lavori e di potere visitare di persona la nuova mega sede – oltre che di farsi un tuffo nell’azzurro mare minorchino – possiamo accontentarci di una mostra online.
Davide Monteleone si aggiudica il Photo Grant 2024 promosso da Deloitte con uno progetto fotografico che esplora i territori delle…
Dopo oltre quattro anni di stop, il Museo della Moda di Palazzo Pitti riapre integralmente con un nuovo allestimento, che…
Il giovane artista brasiliano Ilê Sartuzi ha sottratto un’antica moneta d’argento da una teca del British Museum, per restituirla nella…
Persone senza fissa dimora diventano protagoniste di una mostra grazie alla forza della pittura: il progetto di Michele Bellini fa…
Una nuova esposizione permanente per raccontare la lunga storia di Palazzo Reale di Napoli che, con il Belvedere riaperto e…
Arriva l’estate e tornano anche i festival: oggi vi presentiamo Nextones, il festival multidisciplinare che porta la sperimentazione artistica nelle…