Durante la Torino Art Week siamo andati a Cripta747, spazio espositivo e residenza artistica che in questi mesi ospita l’americana Hilary Galbreaith e l’inglese Lee Fraser, due artisti con percorsi molto distinti che hanno presentato i loro lavori il 30 ottobre scorso.
Attivo sul fronte della sound art, Lee Fraser (Londra, 1981) si è formato come compositore in musica elettroacustica al Dartington College of Arts. Negli ultimi anni ha condotto studi sulla teoria acusmatica e psicoacustica fino ad incorporare aspetti legati alla psicologia sperimentale.
A Cripta747 ha portato Scii Tenaph, installazione ambientale che ha trasformato una stanza dello spazio in “laboratorio sperimentale” atto ad un’esplorazione delle capacità uditive umane. In questa stanza Fraser ha posizionato 4 speaker in diverse posizioni perimetrali e occultato completamente la luce naturale in modo da portare l’attenzione a concentrarsi completamente sull’ascolto.
Immersi nel buio di questa stanza si viene circondati dalla stereofonia di suoni digitali prodotti da Fraser con l’intento sfidare le capacità di riconoscimento uditivo. Suoni gutturali, elastici, metallici rimbalzano nel buio mentre frequenze diverse si sovrappongono creando ambienti sonori che il nostro cervello non è in grado sintetizzare.
Il lavoro di Fraser ruota infatti attorno al concetto di liminalità , sondando i territori di soglia tra ciò che per la nostra mente è riconoscibile e ciò che non lo è, per tentare costruire di un’ontologia ed un’ecologia del suono ai limiti dell’esperienza umana. A supportare questa suggestiva e labirintica danza di suoni inverosimili, Fraser ha installato anche alcuni simboli luminosi che si illuminano di tanto in tanto nella stanza. Anch’essi giocano su un’equivocità di fondo che richiama la facoltà di riconoscimento ma che allo stesso tempo le sfugge, ingannandola.
Hilary Galbreaith (Pensacola US, 1989) si è laureata in Francia all’École Supérieure d’Art Annecy Alpes. Nel suo background si miscelano elementi dalla scena punk di San Diego, dalla cultura del fai da te, dalle colorate ed illusorie narrazioni di Dinseyland e Hollywood che vanno tutti a confluire nella performance Parade, eseguita a Cripta747. Parade si presenta come la terza puntata di Bug Eyes, immaginaria saga di fantascienza carnevalesca popolata da bizzarri e variopinti mutanti, in cui Hilary Galbreaith intende esplorare la concezione del corpo nel mondo tecnologico ed iperconnesso che caratterizza la nostra contemporaneità .
Con l’aiuto di alcuni membri del collettivo torinese di musica improvvisata e sperimentale Pietra Tonale, la Galbreaith ha impersonato questi personaggi, realizzando dei costumi ad hoc per ognuno. Assieme hanno creato una performance musicale e teatrale comico-grottesca, danzando con movimenti goffi e inquietanti nello spazio scenico costruito dall’artista con tessuti e materiali di recupero e suonando strumenti realizzati con i musicisti nel workshop BYODIY (Instrument Building for the Party at the End of the World).
Una danza assurda dell’era post-capitalista, un groove scuro e lento che si sfibra e si ricompone, sullo sfondo un video su uno schermo tv in cui altri mutanti danzano a loro volta, con lo sguardo fisso in camera: Parade è una piccola parata che gira su se stessa senza meta, con un sorriso allegro eppure vuoto che si rivolge a tutti ma non rasserena nessuno.
Cripta747 è un spazio espositivo e residenza artistica avviata nel 2008 nella zona di Porta Palazzo e attualmente localizzato in Barriera, dopo un breve periodo negli spazi di Franco Noero. Organizzazione non-profit per l’arte, è un luogo nato per l’incontro, la ricerca e la produzione di pratiche artistiche eterogenee ed inserite nel dibattito contemporaneo. La sua indagine sulle forme e i linguaggi del contemporaneo avviene attraverso mostre, workshops, screening ed eventi.
Vi sono inoltre una serie di programmi che Cripta747 ha attuato a sostegno della pratica artistica contemporanea. Cripta747 Residency Programme è una residenza aperta ad artisti, curatori e ricercatori in qualsiasi ambito della cultura contemporanea che mostrano una ricerca forte, coerente e riconoscibile nella produzione sia materiale che concettuale. Questo programma, ogni anno, offre due borse di ricerca che danno la possibilità ai residenti di vivere e lavorare a Torino per due mesi durante settembre e novembre, sviluppando progetti personali. Un board scientifico che cambia ad ogni edizione, discute il focus annuale che orienta la residenza e nomina i vincitori tra le candidature selezionate da Cripta747.
Dal 2017 sono inoltre attivi due programmi dedicati alla mobilitĂ : Fellowship, per il supporto agli artisti attraverso borse di ricerca, e Studio,programma di studi in condivisione per il sostegno alla produzione.
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