Hybrĭda Tales è la rubrica di approfondimento nata da Hybrĭda, il nuovo progetto con cui Untitled Association ha individuato oltre 200 tra spazi indipendenti, artist-run spaces, associazioni culturali e luoghi informali che stanno contribuendo significativamente ad ampliare gli sguardi sul Contemporaneo in Italia oggi.
Con un sistema di interviste a schema fisso, Hybrĭda Tales restituirà una panoramica delle realtà indicizzate, siano esse emergenti o ormai consolidate, e coinvolgerà artisti, operatori culturali, curatori, giornalisti, collezionisti, galleristi per dare vita a un archivio condiviso e collettaneo di riflessioni aperte sulle prospettive, attuali e future, del Contemporaneo.
Nell’ambito della partnership tra Hybrĭda e LAB, la sezione di ArtVerona 17 dedicata alle realtà no-profit più sperimentali sul territorio italiano, Hybrĭda Tales dedicherà sette tappe speciali agli spazi coinvolti dal progetto fieristico per questa edizione 2022.
Qui trovate tutte le puntate già pubblicate.
co_atto è un project space e collettivo curatoriale, dedicato alla promozione dell’arte emergente. La sua ricerca curatoriale analizza il dispositivo processuale e partecipativo, nelle sue dinamiche di fruizione inclusiva, legata a un’azione di riappropriazione spaziale, a una pratica transdisciplinare e a una volontà di collettività, indagando il margine come luogo di possibilità e apertura di spazi di discorso critico.
Qual è stato il tuo approccio al contesto fieristico di ArtVerona?
«Per ArtVerona co_atto rimarca il suo approccio curatoriale, che rende protagonisti e lascia libertà di espressione massima alle individualità coinvolte nelle vetrine. Per la fiera immagina, quindi, un progetto corale, che trasformi lo stand in uno spazio di confronto e fusione di arte, design ed editoria indipendente. Sono due gli insegnamenti che vorremmo ci accompagnassero durante questa esperienza, il primo è il learning by doing: pensare la fiera come un incubatore, un’occasione di scambio e crescita. Il secondo è non ci si salva da soli: la contaminazione, l’ascolto, il confronto e la collaborazione sono alla base del nostro approccio all’arte contemporanea e al difficile contesto italiano. ArtVerona 2022 sarà l’occasione per sedersi allo stesso tavolo, in un ipotetico bar, per salvarci insieme».
Come il tuo contesto di provenienza, e nel quale la tua realtà è radicata, sarà presente all’interno di LAB?
«co_atto nasce in uno spazio di margine, inabitabile e inospitale, con la voglia di condivisione, con l’intento di aprirsi a collaborazioni e accogliere una nuova comunità critica, più orizzontale e paritaria. Le mappe, invece, sono strumenti teorici di rappresentazione e nominazione, che separati dalla fisicità del reale, escludono qualsiasi idea di incontro, di mescolanza e fusione. Da due anni, con le mostre e meta_fair #1 e #2, la nostra non_fiera in vetrina, portiamo avanti un’idea di collettività aperta e collaborativa, oltre qualsiasi protagonismo o egocentrismo. Per co_atto Riscrivere la mappa vuole dire uscire dalle vetrine e, in una nuova forma saziale, immaginare nuovi modi di fare comunità, indagando due temi chiave: abitabilità e condivisione».
Cosa significa per te “Riscrivere la mappa”?
«“Riscrivere la mappa” per co_atto vuol dire stressare il concetto di limite, uscire dalla bidimensionalità liminare della vetrina e reinventarsi in un luogo percorribile e condivisibile, dove il tempo può essere esperito e trascorso in compagnia, diversamente dalla temporalità di transito veloce della stazione: unos spazio per la cacofonia gioiosa della molteplicità che si incontra. bar_atto è il progetto di co_atto per LAB1. Il concept gioca sull’idea di bar, come spazio di socialità, e di baratto come forma di scambio paritario e bilaterale. Se vi state chiedendo se apriremo davvero un bar all’interno di ArtVerona, non vi resta che passare a trovarci».
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