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Hybrida Tales by Untitled Association #7: Spazio Marea e Osservatorio Futura
Arte contemporanea
di redazione
Hybrĭda Tales è la rubrica di approfondimento nata da Hybrĭda, il nuovo progetto con cui Untitled Association ha individuato circa 150 tra spazi indipendenti, artist-run spaces, associazioni culturali e luoghi informali che stanno contribuendo significativamente ad ampliare gli sguardi sul Contemporaneo in Italia oggi.
Con un sistema di interviste a schema fisso, Hybrĭda Tales restituirà una panoramica delle realtà indicizzate, siano esse emergenti o ormai consolidate, e coinvolgerà artisti, operatori culturali, curatori, giornalisti, collezionisti, galleristi per dare vita a un archivio condiviso e collettaneo di riflessioni aperte sulle prospettive, attuali e future, del Contemporaneo. Qui trovate tutte le puntate già pubblicate.
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Spazio Marea
Nato nell’ottobre del 2020, situato a Milano e radicato nella realtà del quartiere Gorla, Spazio Marea è un artist-run space gestito da sei giovani artisti emergenti – Adina Bettega, Francesco Bonizzoni, Caterina Dondi, Claudia Mangone, Rebecca Mari e Simona Pavoni – nato dal desiderio di creare un luogo stimolante per l’arte contemporanea e la sperimentazione di nuovi linguaggi. Alla sua base, il progetto si propone di condensare giovani individualità che possano confrontarsi e crescere nella contaminazione reciproca, generando, seppur in piccolo, una realtà alternativa.
Lo Spazio, animato dalla volontà di interrogarsi sulla contemporaneità, è una realtà recettiva alla costante ricerca di nuovi scenari attraverso la sua diversità, la quale anima una sperimentazione come processo di ridefinizione continua della realtà e di indagine verso la profondità di ogni questione nel suo massimo specifico.
Cosa unisce la vostra attività, e quella del vostro spazio, alla ricerca attuale sul contemporaneo?
«Ciò che ci unisce è la volontà di esistere ed interrogarsi sul presente, rimanendo recettivi e ricercando spazio per nuovi scenari».
Quali legami sentite con la città/luogo in cui operate?
«Alla base di tutto è l’idea di apertura e scambio con l’ambiente cittadino ci affascina su più livelli. Milano come centro artistico e culturale. Gorla come quartiere che si risveglia e prolifera di nuovi progetti ed iniziative. E in senso più stretto, ci interessano anche i rapporti con il vicinato: nello stabile in cui risiede Spazio Marea, è presente una variegata comunità di persone che lo frequentano; chi per arte, chi per religione e chi per sport. Ci diverte pensare che ognuno si rechi nello stesso posto per coltivare il proprio culto».
Cosa significa per voi sperimentazione?
«Sperimentazione è partire incerti. É andare in profondità di una questione nel suo massimo specifico. La valenza polimorfa del nostro spazio da luogo a ricerche sulla sua potenziale forma. La sperimentazione è perciò per noi una via di ridefinizione continua».
Osservatorio Futura
Osservatorio Futura è un centro di ricerca che si compone di una piattaforma online e di uno spazio espositivo localizzato a Torino, il quale desidera essere un sistema virtuoso di promozione e valorizzazione delle progettualità artistiche emergenti, animato da una logica di trasparenza e condivisione. La natura di osservatorio culturale dello spazio si manifesta nella necessità di intercettare e osservare le diverse ricerche, le esigenze e le conseguenti problematiche che esse comportano, attraverso un approccio sfrontato e coraggioso, ma professionale nei confronti della sperimentazione.
Osservatorio Futura si mette a disposizione della città di Torino e della moltitudine di artisti e progetti che la animano e che meritano di essere valorizzati, pur sempre mantenendo un occhio verso l’esterno.
Cosa unisce la vostra attività, e quella del vostro spazio, alla ricerca attuale sul contemporaneo?
«Abbiamo scelto di configurarci come osservatorio: un luogo privilegiato da cui fare ricerca, intercettando nuove progettualità artistiche e prestando attenzione alle esigenze e problematiche che il lavoro culturale comporta. Osservatorio Futura, con la sua programmazione, vuole presentare diverse chiavi di lettura del contemporaneo».
Quali legami sentite con la città/luogo in cui operate?
«Torino è la nostra città: vogliamo lavorare affinché i validissimi artisti e progetti che la animano possano essere valorizzati. Crediamo ci sia un potenziale pazzesco!
Tuttavia, riteniamo fondamentale allargare sempre di più il nostro raggio d’azione».
Cosa significa per voi sperimentare?
«Per noi sperimentare significa non fermarsi davanti a nulla, essere coraggiosi, distruttivi e un po’ punk… ma sempre professionisti!».