21 ottobre 2024

I giardini del paradiso: Samuel Leuenberger curerà la Biennale Gherdeina 2026

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Classe 1974, già curatore per Art Basel, Samuel Leuenberger curerà la decima edizione della Biennale Gherdeina, che si terrà da maggio a settembre 2026, in val Gardena

Samuel Leuenberger, 2024. Portrait by Nicolas Gysin

Sarà Samuel Leuenberger il curatore della decima edizione della Biennale Gherdeina, la manifestazione d’arte contemporanea che, da 16 ani, commissiona e produce opere d’arte contemporanea nel paesaggio unico delle Dolimiti, Patrimonio Mondiale Unesco. Fondatore e direttore di SALTS, spazio espositivo no-profit a Birsfelden e Bennwil, in Svizzera, dedicato alla promozione dello scambio interdisciplinare e degli artisti emergenti, Leuenberger è stato recentemente il curatore del progetto Messeplatz per Art Basel. Nato nel 1974 a Basilea, attualmente lavora sulla terza e ultima edizione del progetto Globus Public Art in collaborazione con Fondation Beyeler. Dal 2016 al 2023 è stato inoltre curatore della sezione Parcours di Art Basel.

La Biennale Gherdëina e l’eredità del patrimonio alpino

A nominare Leuenberger come curatore della Biennale Gherdeina, al termine di un processo di selezione, è stato il board dell’associazione Zënza Sëida, che organizza, sostiene e promuove la Biennale. Le precedenti edizioni di Biennale Gherdëina sono state curate da Günther Oberhollenzer, Luca Beatrice, Adam Budak (trilogia), Lucia Pietroiusti e Filipa Ramos, Lorenzo Giusti.

«In Samuel Leuenberger abbiamo trovato un curatore che si avvicinerà alla Biennale Gherdëina con grande sensibilità, facendo un ulteriore passo avanti rispetto alle passate edizioni e guidando la manifestazione verso il futuro con lungimiranza e creatività», ha commentato Eduard Demetz, presidente dell’associazione Zënza Sëida. «Sono felice di affidare la direzione artistica a un curatore capace e riconosciuto a livello internazionale. Gli diamo un caloroso benvenuto!».

La prossima edizione della Biennale Gherdëina si svolgerà a Ortiseie nelle aree circostanti  Gardena dal 29 maggio al 13 settembre 2026. Fondata dalla gallerista e imprenditrice Doris Ghetta nelle Dolomiti della Val Gardena, la biennale è nata come evento collaterale di Manifesta 7, svoltasi in Alto Adige e Trentino nel 2008 a cura di Adam Budak, Anselm Franke/Hila Peleg e Raqs Media Collective.

Nata per promuovere lo scambio tra l’innovazione e la tradizione della scultura in legno della Val Gardena, la biennale si è in breve tempo affermata come luogo di produzione di nuove opere site-specific, spesso realizzate in loco, che hanno portato artisti e artiste internazionali a riflettere sull’eredità e sulle connessioni con il patrimonio alpino. Oggi, Biennale Gherdëina incoraggia e favorisce la creazione di una solida e duratura rete di relazioni tra la comunità artistica e l’artigianato locale, le curatrici e i curatori, le artiste e gli artisti internazionali che hanno partecipato alle varie edizioni.

Biennale Gherdëina 9, 2024. Alex Ayed, Untitled (Beit el hmam II), 2023.
Courtesy dell’Artista e ZERO…, Milano e Galerie Balice Hertling, Parigi. Foto di Tiberio Sorvillo

Collaborazione e accesibilità per la Biennale Gherdeina: il giardino di Samuel Leuenberger

La visione curatoriale di Leuenberger si basa sulla collaborazione, sull’empatia e sull’accessibilità. Lavorando spesso con artiste e artisti con cui condivide relazioni di lunga data, Leuenberger promuove forme di partecipazione lente e riflessive all’arte, all’architettura e alla natura, dando vita a esperienze accessibili e stimolanti. «Sono entusiasta e onorato di essere stato nominato curatore per la decima edizione di Biennale Gherdëina, che si svolge in un paesaggio di una bellezza mozzafiato», ha commentato Leuenberger.

«Le Dolomiti offrono un contesto affascinante, ricco di bellezze naturali, tradizioni artigianali e racconti senza tempo delle montagne: un setting ideale per esplorare l’idea di (Future) Paradise Gardens.», ha continuato il curatore, anticipando dunque alcuni particolari del concept. «Questi giardini, tra la grandezza selvaggia della natura e la cultura antropizzata, servono non solo come santuari per la flora e la fauna, ma anche come spazi che riflettono le nostre aspirazioni di un futuro basato sulla giustizia e l’uguaglianza. In questo ambiente, possiamo immaginare giardini che nutrono sia il corpo che lo spirito, luoghi di rifugio e possibilità per tutte e tutti».

Maggiori informazioni sul programma saranno diffuse nel corso del 2025.

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