La collaborazione tra Arte Sella e Davide Quayola si può considerare ormai storica, “di famiglia”, come raccontano Giacomo Bianchi, presidente di Arte Sella, e l’artista durante il talk che ha avuto luogo in occasione dell’inaugurazione dell’opera. Agli albori di questa collaborazione la video installazione Jardins d’Été del 2020 che, proprio a Malga Costa, ha segnato l’inizio di un legame che si riconferma vincente con i quattro marmi di Carrara che compongono Proserpina #A_S4, opera con cui l’artista inaugura un nuovo capitolo delle proprie ricerche artistiche.
Dalla forte carica visionaria e dalla particolare attenzione nei confronti della contemporaneità, Quayola ha sempre fatto della continuità tra passato e presente uno dei punti di partenza delle proprie ricerche. Gli esercizi di analisi dei dipinti al liceo artistico sono stati solo il prologo della genesi della propria poetica. «In questi esercizi – ricorda l’artista – si doveva imparare ad applicare uno sguardo distaccato, ad andare oltre la pelle iconografica originale per poter vedere e reinterpretare l’opera con occhi diversi». E così oggi non sono solo i suoi di occhi ad analizzare l’immagine, ma anche quelli della tecnologia, mezzo, ma soprattutto “collaboratore” di Quayola. Quelle scelte da Quayola sono macchine spesso destinati ad utilizzi completamente diversi rispetto a quelli per cui vengono impiegate dall’artista. Con alle spalle le sue opere video, l’artista ci pone davanti agli occhi la perfezione delle macchine, ma anche la loro inevitabile imprecisione nell’incapacità di comprendere il mondo. Ed è così che i dati di una natura che l’occhio umano riesce ad assimilare in maniera così nitida, diventano un punto di partenza per ricomposizioni inaspettate grazie all’interpretazione che ne fa la macchina.
Arte Sella è culla per un’arte che si pone in dialogo con la natura e il circostante, e fu proprio per la propria passione per la tradizione della pittura di paesaggio che si instaurò il primo contatto tra l’artista e il parco. E se il lavoro sulla reinterpretazione del paesaggio tramite gli apparati tecnologici assume un inconfondibile spirito impressionista, Quayola espone la sua più recente ricerca artistica a partire dai Prigioni di Michelangelo, il non finito, l’oggetto che racconta un processo. Proserpina #A_S4 rappresenta il primo capitolo della nuova ricerca sul marmo dell’artista, che trasferisce su questo materiale la sua collaborazione con la tecnologia. Prima scultura di questa ricerca ad essere messa in mostra e installata in maniera permanente, questa citazione del Ratto di Proserpina di Bernini è un processo che Quayola narra mediante quattro blocchi di marmo, retti da piedistalli che si confondono con il legno scuro dell’ambiente che li ospita. Un punto di vista non c’è, o meglio, non è ancora stato definito, ma il processo si può leggere a partire dal primo blocco, puro e lucido, ancora intatto, in cui l’artista lo sa, è già presente la scultura, in attesa di essere liberata. Più che sul personaggio mitologico, l’attenzione e la ricerca dell’artista si concentrano sul gesto e sul processo che permettere di raggiungere e svelare il volto colto nella sorpresa e nello spavento della fanciulla.
«È un gesto che non è risultato di un’azione umana, ma di una programmazione, uno sviluppo e di algoritmi che vanno a scavare geometrie». I soggetti scansionati sono il punto di partenza, spiega Quayola, «l’intento non è quello di riscolpire queste opere, ma esplorarne le infinite possibilità dello spazio che le circonda». Ed è così che passeggiando per Arte Sella il visitatore può assistere al delinearsi di un processo, che si racconta in quelli che sembrano quattro fotogrammi scultorei del processo artistico. L’evoluzione di questo processo è ora affidata al tempo e alle intemperie. La porosità del marmo renderà inevitabile l’alterazione della materia nel tempo, causando un’ulteriore trasformazione dell’opera alla cui scultura dovrà, da questo momento in poi, contribuire la natura stessa. Sarà interessante vedere che forma assumerà e che colorazione il tempo donerà a questo materiale che oggi spicca con il suo bianco puro nei colori autunnali di Arte Sella.
La Proserpina di Quayola è accolta in un parco sempre in continua trasformazione e che, dal 13 settembre, nell’area di Villa Strobele ospita anche la nuova opera site specific del celebre architetto francese Premio Pritzker nel 2008 Jean Nouvel, Dispersion Disparition TBL JN NVL 2024, con cui i visitatori possono interagire diventando parte integrante dell’opera. In continuità con il pensiero fondante di Arte Sella, il tavolo di Dispersion Disparition apre a una riflessione sulla sostenibilità, utilizzando un materiale di recupero come il cocciopesto. Le novità apportate da Arte Sella non riguardano soltanto l’arte qui in continua evoluzione dal 1986, ma riguarda anche la squadra che permette a questa fucina di continuare a elaborarne di nuova. Il 23 luglio 2024 sono stati annunciati i nuovi componenti del Comitato Scientifico: Domitilla Dardi, Lorenzo Fusi e Marco Imperadori, specializzati in design, arte e architettura, che vanno ad affiancare Mario Brunello, Direzione artistica musicale, Roberto Casarotto, Responsabile Arte Sella Danza, e Ugo Morelli, Responsabile scientifico Arte Sella Education.
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