-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il Guggenheim Museum di New York chiude le porte all’Hugo Boss Prize
Arte contemporanea
di redazione
Il Guggenheim Museum di New York non sponsorizzerà più l’Hugo Boss Prize, secondo quanto riportato da ARTnews. Si chiude così la prestigiosa storia di uno dei premi d’arte contemporanea più conosciuti al mondo, oltre che tra i più remunerativi, con in palio 100mila dollari e una mostra ospitata nella sede del museo. Assegnato a cadenza biennale, il premio era stato istituito nel 1996, a seguito della collaborazione tra l’importante museo e il famoso brand e, con il tempo, era diventato un vero caso di studio, un esempio significativo e innovativo di dialogo tra arte e moda.
Il Premio Hugo Boss è stato istituito nel 1996 dal Museo Guggenheim in collaborazione con il marchio di moda Hugo Boss per onorare “i risultati eccezionali nell’arte contemporanea, celebrando il lavoro di artisti straordinari le cui pratiche sono tra le più innovative e influenti del nostro tempo”, secondo al sito del museo. Dalla sua fondazione, è stato assegnato a 13 artisti, riconosciuti tra i più attivi e influenti del momento, contribuendo a decretarne il successo a livello mondiale. I vincitori sono stati Matthew Barney (1996), Douglas Gordon (1998), Marjetica Potrč (2000), Pierre Huyghe (2002), Rirkrit Tiravanija (2004), Tacita Dean (2006), Emily Jacir (2008), Hans -Peter Feldmann (2010), Danh Vo (2012), Paul Chan (2014), Anicka Yi (2016), Simone Leigh (2018) e Deana Lawson (2020), prima fotografa a vincere il premio.
Ognuno dei vincitori è stato selezionato da una short list di finalisti di altissimo profilo, tra cui Cecilia Vicuña, Kevin Beasley, Cai Guo Qiang, Laurie Anderson, Maurizio Cattelan, Vito Acconci, Tino Sehgal, Damián Ortega, Patty Chang, Camille Henrot, Laura Owens, Wu Tsang, Teresa Margolles e Ralph Lemon, annunciato come il vincitore del premio Bucksbaum da 100mila dollari del Whitney Museum proprio all’inizio di questa settimana.
Dello stesso livello anche la giuria del premio, composta da personalità quali Hans-Ulrich Obrist, Okwui Enwezor, Robert Rosenblum, Christopher Y. Lew e Naomi Beckwith, recentemente nominata curatrice capo del Guggenheim. L’ex direttore artistico e curatore capo del museo Nancy Spector ha presieduto la giuria di ogni edizione del premio.
«Credo che il Premio abbia contribuito all’ascesa dell’arte contemporanea come parte importante della programmazione in tutti i principali musei», ha dichiarato Beckwith. «Ha permesso al Museo Solomon R. Guggenheim di portare l’arte contemporanea a un pubblico più ampio e, in quanto tale, di rendere l’arte una parte più importante di una conversazione culturale e sociale globale che si vede oggi nella moda, nella musica, nel cinema e nei social media. Ora siamo in un panorama completamente diverso», ha continuato. Ma insomma, cosa sarà cambiato? Per il momento da Hugo Boss non sono arrivati commenti.
Mi dispiace così tanto. L’ho considerata una meravigliosa simbiosi tra un marchio famoso e un luogo artistico.