L’evento modaiolo per eccellenza, si sa, è il Met Gala. Fondato nel 1948 da Eleanor Lambert come evento di raccolta fondi per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York, organizzato da Anna Wintour, la direttrice di Vogue, il galà riunisce le celebrità più in vista del momento ma anche artisti influenti e designer che orientano gusti e tendenze. E da quest’anno, anche il Sudafrica avrà la sua grande cerimonia in cui arte e moda siedono allo stesso tavolo, anche grazie a una maison italiana: si svolgerà il 19 novembre, infatti, il primo gala presentato dallo Zeitz MOCAA – Museum of Contemporary Art Africa di Città del Capo, realizzato e promosso in collaborazione con il marchio Gucci, che fa parte del super gruppo internazionale del lusso Kering e il cui direttore artistico è il vulcanico Alessandro Michele.
Incentrata sulla presentazione del meglio che il Continente africano e la diaspora hanno da offrire in quanto a moda, design, arte ed entertainment, la serata avrà un tema anche piuttosto controverso: “Art & Opulence”. A raccontare l’eccellenza della creatività nera, dunque, sarà una mostra intitolata “When We See Us: a Century of Black Figuration in Painting”, che avrà l’obiettivo, al contempo, di promuovere un dibattito sulle modalità di rappresentazione e autorappresentazione delle persone nere, attraverso la ritrattistica storica e contemporanea. La mostra comprende più di 200 opere d’arte provenienti da tutto il mondo, esaminando come gli artisti del continente e della diaspora africana «Reimmaginano, riposizionano, ricordano e si affermano attraverso il XX e il XXI secolo».
L’ispirazione per il titolo è venuta da “When They See Us”, serie Netflix del 2019, della produttrice americana Ava DuVernay, che parla dell’abuso e della discriminazione nei confronti delle identità nere e dei corpi neri. La serie è basata su una storia vera di cinque uomini ingiustamente accusati, condannati e incarcerati per l’aggressione e lo stupro di una donna bianca che faceva jogging nel Central Park di New York nel 1989.
Situato in una delle zone più iconiche di Cape Town, il Victoria & Alfred Waterfront, lo Zeitz MOCAA è stato inaugurato nel settembre 2017 ed è il più grande museo dell’Africa. Progettato dagli archistar inglesi di Heatherwick Studio, la sua posizione ha un significato storico in quanto è ospitato all’interno dei vecchi silos per il grano costruiti all’inizio del ‘900, punto di riferimento che ricorda lo sviluppo industriale e agricolo del Sud Africa. Attualmente, ospita la collettiva “Indigo Waves and Other Stories: Re-Navigating the Afrasian Sea and Notions of Diaspora”, che riunisce 13 autori contemporanei, tra artisti, storici, registi, musicisti, scrittori e pensatori, per indagare e far luce su alcuni dei piccoli e grandi legami culturali e linguistici esistenti tra i continenti dell’Africa e dell’Asia.
Molto attivo anche il Center for Art Education, che collabora con Lalela, un programma artistico quotidiano doposcuola, ospitato nelle ore in cui i bambini sono più vulnerabili agli abusi. Le lezioni si tengono settimanalmente all’interno delle aule del museo per fornire uno spazio sicuro agli studenti, dai sei anni fino al diploma di scuola superiore. Dal 2021, inoltre, con la University Of Western Cape, è stato avviato un programma di borse di studio della durata di un anno.
Insomma, dopo una serie di problemi che ne hanno caratterizzato i primi anni (ne scrivevamo qui), pare che la strada giusta sia stata intrapresa, a partire dalla nomina della nuova direttrice, Koyo Kouoh. Senza dimenticare la posizione rampante della Investec Cape Town Art Fair, che nel 2022 è arrivata alla decima edizione e che è gestita proprio da Fiera Milano Spa, città della moda per eccellenza. I fondi raccolti durante il galà contribuiranno a portare avanti la missione del museo di creare uno spazio metropolitano che promuova la ricerca e lo studio dell’arte africana e della diaspora.
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