Il potere visivo della cronaca, la sua intrinseca capacità di trasformare ciò che accade in immagini tanto iconiche quanto di rapido consumo, immediatamente interpretabili. Da questo presupposto prende le mosse “Lady Nicotina”, progetto di Pablo Bermudez, a cura di Non Riservato, nel programma di mappatura sonora della città di Audiocitymap. L’artista italo colombiano, classe 1988, ha trascorso due mesi in residenza, da dicembre 2021 a gennaio 2022, negli spazi di via Paisiello 5, a Milano, sede di Non Riservato, piattaforma laboratoriale per la socialità creativa negli spazi urbani.
Nel corso della residenza, Bermudez ha rielaborato immagini e parole tratte da 30 numeri del settimanale Epoca del 1951. Un anno decisamente ricco di avvenimenti, tanto in Italia che sulla scena internazionale, dalla Guerra in Corea al processo ai 32 della Volante Rossa, dalla prima edizione del Festival di San Remo alla campagna di repressione maccartista contro la minaccia comunista dell’URSS. E poi, bombe nucleari, TBC, bivacchi di messicani oltre confine, avvelenamenti di perfette casalinghe al marito perfetto, sono questi i temi, gli argomenti, i volti, le parole, i modi di dire, i luoghi comuni che, confluiti dalle pagine della storica rivista pubblicato da Mondadori dal 1950 al 1997, sono stati rimodulati da Bermudez per parlare della nostra contemporaneità.
«Durante tutti i giorni di residenza Pablo Bermudez ha cercato un contatto con la comunità e il territorio attraverso le vetrine dello spazio utilizzandole come fossero un display urbano, stratificando giorno dopo giorno stralci di articoli accumulati e rielaborati, creando dei collage che attivano nuove e inaspettate visioni nel passante», hanno spiegato da Non Riservato. «La rilettura dei testi del passato mediati da un rinnovato sguardo contemporaneo restituiscono al pubblico e al passante un fermo immagine della nostra storia comune, un racconto fatto per immagini che ci definisce e ci accomuna nel presente ad un passato in cui la paura, il conflitto e la diversità sono temi ancora attuali».
Pablo Bermudez ha così modellato la materia cartacea, un copy, cut and paste analogico, con stropicciamenti, piegature e innesti, che ridefinisce la realtà per come viene quotidianamente raccontata e diffusa. «Forse come nel 1950 nelle riviste e come oggi facciamo nel nostro quotidiano uso dei social media, basterebbe capire che per comprendere la realtà dovremmo solo interessarci ai diversi modi in cui vengono create le immagini per comprendere così come abbiamo smesso di vivere il reale».
Per il progetto Audio City Map di Non Riservato, Pablo Bermudez ha realizzato una traccia audio taggata sul Memoriale della Shoah di Milano. L’artista ha riproposto una lettera di un lettore alla redazione di Epoca dal titolo “lettera di un razzista” del 1951. La lettura viene eseguita da un programma automatico, un’IA del tipo spanish mexico Juan. La scelta di utilizzare “Juan”, che è programmato solo per leggere in spagnolo messicano, leggendo un testo in italiano distorce le parole e ciò sta a rappresentare le barriere linguistiche e il razzismo del governo trump negli USA e la creazione di nuovi muri geopolitici.
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