Il 13 luglio è stato inaugurato il Ponte Farnese, un’opera ideata dall’artista francese Olivier Grossetête e realizzata attraverso la partecipazione dei cittadini romani. Il ponte effimero collega simbolicamente il Palazzo Farnese, antica residenza della nobile famiglia romana, con la Villa Farnesina, progettata dal banchiere Agostino Chigi e successivamente acquistata dai Farnese. L’opera è completamente eco-friendly, infatti, è realizzata in cartone ed è sospesa in aria grazie a tre palloni aerostatici. L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra l’Ambasciata di Francia in Italia e il gruppo WeBuild, azienda operante nel settore delle costruzioni, delle infrastrutture e dei trasporti. Sarà possibile godere della vista dell’opera fino al 18 luglio quando verrà smontata e il cartone completamente riciclato.
L’idea di un ponte che collegasse la Farnesina e il Palazzo Farnese risale al XVI secolo quando il papa Paolo III Farnese commissiona a Michelangelo Buonarroti la costruzione di un ponte che potesse unire le due proprietà di famiglia.
La Villa Farnesina deve il suo nome all’acquisto da parte di Alessandro Farnese, nipote del noto cardinale che divenne Paolo III, del Palazzo del Giardino. Quest’ultimo era stato per molti anni la residenza del banchiere senese Agostino Chigi, famoso nella Roma del Cinquecento per essere stato creditore dei papi in particolare Giulio II. In seguito alla morte del banchiere, avvenuta nel 1520, la villa subì un periodo di degrado e di abbandono anche dovuto al Sacco di Roma del 1527. Nel 1579 divenne proprietà dei Farnese e fu unita al Casino Farnese, una modesta abitazione acquistata poco prima da Alessandro Farnese.
In quell’epoca il papa Paolo III aveva in mente l’idea di un ponte che potesse facilitare il passaggio tra le due proprietà, Palazzo Farnese e Villa Farnesina. Il ponte venne realizzato solo per un tratto da Michelangelo ed è tuttora visibile sulla via Giulia. Nel progetto originario il ponte avrebbe dovuto essere di pietra, per quanto riguarda il breve tratto stradale, e di legno nel passaggio tra le due sponde del Tevere. Il piano prevedeva di unire il palazzo direttamente ai giardini della Farnesina. Il progetto, purtroppo, non venne portato a termine sia per la morte dei due protagonisti che per l’insufficienza di denaro.
Il ponte di Grossetête è stato realizzato negli spazi dell’Auditorio del comprensorio di Villa Farnesina grazie al contributo e alla partecipazione attiva di molti cittadini tra cui bambini, studenti, stranieri e semplici curiosi. Il laboratorio artistico è stato diviso in più giornate di lavoro e chiunque ha potuto partecipare alla realizzazione del ponte di cartone. I vari elementi cartonati sono stati assemblati insieme da semplice scotch.
Il 13 luglio molte persone hanno assistito alla conclusione dei lavori di sollevamento del ponte. Tre grandi palloni aerostatici sono stati fissati con dei cavi alle varie parti dell’opera. Successivamente, una imbarcazione ha guidato il ponte fino al punto esatto dove avrebbe dovuto esserci quello di legno. Il ponte è stato poi fissato alle sponde grazie ad ulteriori cavi ed è ora possibile ammirarlo, seppur per poco tempo, da ponte Sisto. Suggestiva è la luce dei fari che di notte lo illumina.
Il cartone utilizzato per la realizzazione dell’opera non è nuovo all’artista francese che lo ha già adottato in molti altri suoi progetti e costituisce un elemento chiave della sua poetica artistica: un materiale semplice, sostenibile, leggero e alla portata di tutti. Un modo per creare un’opera collettiva e ricostruire quelle relazioni che abbiamo perso durante quest’anno di pandemia.
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