Collezionista d’arte, nota stilista e mecenate, Agnès Troublé in arte agnès b. apre a Parigi La Fab., un nuovo spazio espositivo di 1400 metri quadrati a due passi dalla Bibliothèque nationale de France, a sud della capitale francese. La Fab, che come da copione è sita in piazza Jean-Michel Basquiat, comprende la galerie du jour, con opere d’arte in vendita, e due grandi sale che espongono parte della collezione di Agnès b. su un tema scelto, quello attuale è l’audacia.
Definita una «fabbrica culturale e solidale», La Fab. è supportata dal fondo di dotazione agnès b. e sostiene azioni sociali e di solidarietà, nonché studi ambientali condotti dalla Fondation Tara Océan. Apertura ufficiale, 8 febbraio 2020.
Lo spazio comprende anche la librairie du jour, dove si vendono testi, riviste e gadget originali e dove gli editori sono invitati a contribuire alla selezione delle proposte editoriali. Qui troverete anche Le point d’ironie, un periodico d’arte contemporanea nato nel 1997 da una discussione tra Agnès, Christian Boltanski e Hans-Ulrich Obrist. Ogni numero è distribuito in vari spazi espositivi e culturali in tutto il mondo ed è realizzato ogni volta da un artista, per renderlo un oggetto d’arte unico.
Quali sono i coup de cœur di Agnes b.? C’è molta fotografia ma non mancano certo sculture, dipinti, disegni, video e qualche mobile. Gli artisti sono Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol, Massimo Vitali, David Lynch, John Giorno, Raymond Pettibon, Edward Hopper, Martin Parr, Nan Goldin, Louise Bourgeois, Richard Price, Malick Sidibé, Gilbert & George, tra i vari altri.
In questi giorni potrete vedere, tra le tante opere esposte, Milly’s Maserati 2004 di Madeleine Berkhemer o Ali Underwater (1961), la mitica serie fotografica di Flip Schulke. E poi lavori di Cyprien Gaillard, Prix Marcel-Duchamp del 2010, ma anche Etude pour la restauration du Centre Pompidou (1999) di Renzo Piano.
Chi è Agnès Troublé? Classe 1941, questa creatrice di moda ha aperto la galerie du jour nel 1984 nel cuore di Parigi, prima di trasferirla nella nuova sede. Appassionata di cinema, ha realizzato nel 2013 Je m’appelle Hmmm…, presentato al Festival di Venezia. Oltre ad aver collaborato con registi del calibro di David Lynch, ha anche finanziato in parte il restauro del film Playtime di Jacques Tati.
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