Sarà presentato al MAXXI domani, martedì, 19 dicembre, alle ore 18, in occasione della ricorrenza per i 45 anni dalla scomparsa di Giorgio de Chirico (20 novembre 1978 – 20 novembre 2023) e sarà poi trasmesso da Rai Cultura su Rai5, il film Giorgio de Chirico e Giulio Paolini: il viandante e la sua ombra di Gabriele Simongini e Raffaele Simongini. A seguire interverranno: Fabio Benzi storico dell’arte, Piero A. Corsini Vice Direttore Rai Cultura, Maria Vittoria Marini Clarelli Direzione Generale Creatività Contemporanea-Ministero della Cultura, Giulio Paolini artista, Paolo Picozza Presidente Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Gabriele Simongini autore, Raffaele Simongini autore e regista.
Nel 1910 non è nato solo il Futurismo pittorico, ormai celebratissimo, ma anche la Metafisica di Giorgio de Chirico, considerato anche il padre del Surrealismo oltre che il più grande artista italiano del XX secolo insieme ad Umberto Boccioni. E la linea metafisica si è diramata lungo il XX secolo con tante influenze, fino a quello che oggi è considerato il più importante artista italiano contemporaneo, Giulio Paolini.
Nel passaggio di testimone da Giorgio de Chirico a Giulio Paolini, Giulio diventa il “doppio” di Giorgio e viceversa, la metafisica dechirichiana diventa metafisica concettuale e per entrambi il “quadro” si trasforma in teatro. Cercatori di enigmi, de Chirico e Paolini sono uniti anche dalla Torino metafisica e da una presa di distanza dalla realtà per lasciar affiorare l’apparizione.
Tra una scena e l’altra, sono inserite le sequenze dei documentari storici di Franco Simongini dedicati a Giorgio de Chirico e Giulio Paolini e trasmessi più volte dalla Rai e nei maggiori musei internazionali; il materiale di repertorio, preziosamente custodito dalla Rai, rappresenta una possibile apertura di finestre temporali sul passato. Lo stesso Paolini ha partecipato attivamente, con la sua presenza e con le sue idee, alla realizzazione del film.
È un documentario che ha come protagoniste anche due città in particolare: la scena si muove fra Torino, città metafisica dove Nietzsche (filosofo amatissimo da de Chirico) scrisse in sole 3 settimane “Ecce homo” e dove hanno iniziato a intrecciarsi i destini di de Chirico e Paolini (il cui studio è a pochi passi da via Carlo Alberto 6, la casa abitata dallo stesso Nietzsche, durante il suo soggiorno torinese) e Roma, dove de Chirico ha vissuto stabilmente dal 1947 (in quella che ora è la casa-museo della Fondazione de Chirico in Piazza di Spagna) e dove Paolini ha tenuto la sua prima mostra personale nel 1964, presentando ora un’ampia mostra all’Accademia Nazionale di San Luca, inaugurata nell’aprile di quest’anno.
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