Nel novembre del 2021 ha aperto alle porte di Bergamo The Drawing Hall, uno spazio indipendente interamente dedicato alle forme che il disegno assume nell’arte contemporanea. Spontaneo per la cultura italiana ed europea ripensare alla fondamentale lezione del Vasari e ripercorrere la strada costruita da Cimabue e Giotto per arrivare a Morandi e Boetti passando per Fontana. Ma altrettanto spontaneo è pensare al rapporto odierno tra analogico e digitale, che ci indica un percorso inedito rivolto al disegno. Un pensiero e una pratica oggi libera di esprimere tutta la sua incondizionata forza espressiva che rivela un’inedita ri-appropriazione dello spazio e del tempo.
Non è un caso allora che il progetto di The Drawing Hall nasca da un team trans-mediale composto dall’artista Andrea Mastrovito, che conosciamo per la sua determinazione disegnativa che invade spazio e colore, materia e superfici, Walter Carrera, visual designer e fotografo, e Marco Marcassoli, regista e fondatore di Yanzi Srl. Lo spazio stesso, nella zona industriale alle porte di Bergamo – capannone 13B, in Via Boschetti, a Grassobbio – si caratterizza come luogo libero da cornici e neo-romantiche dismissioni urbane, proponendosi come spazio di lavoro e di incontro, di progettazione e di visione.
Una vasta rampa accessibile ai mezzi ci introduce ai luoghi del lavoro che il team ha suddiviso secondo studi, laboratori e spazi espositivi scevri da piacevolezze standard e pronti ad accogliere la ricerca e la progettazione stessa del disegnare. In contemporanea alla proposta espositiva The Drawing Hall presenta anche progetti paralleli che nascono negli stessi luoghi: i Quaderni, pubblicazioni che seguono le esposizioni e ne tracciano le linee di sviluppo con la collaborazione di critici e teorici e video-documentari che, di volta in volta, approfondiscono occasioni e ricerche degli artisti presentati. Dal 2022 anche il progetto TDH Folder pensato per appassionati che vogliono supportare la gestione dello spazio acquisendo opere a tiratura limitata per il sostegno dell’associazione.
The Drawing Hall si è aperto a fine 2021 con la mostra di Andrea Mastrovito “GV 19,30”, un progetto che ha esposto 25 tra le centinaia di disegni che l’artista ha realizzato per la costruzione del progetto interno alla Chiesa dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII a Bergamo. Una mostra sobria e calibrata che ha testimoniato l’energia analitica e insieme prorompente che compone l’impulso disegnativo di Mastrovito prima e durante la realizzazione di opere anche di grandissima dimensione. In parallelo, il Quaderno dal titolo “Accarezzare con la matita” e il video-documentario Un luogo una carezza di Marco Marcassoli che racconta la realizzazione delle grandi vetrate absidali a opera di Mastrovito.
Seconda mostra di The Drawing Hall, da aprile a maggio 2022, è stata quella personale di Stefano Arienti intitolata “Meridiane 2020” e curata da Ilaria Bernardi. Una mostra solare e dilatata nella quale è emerso il concetto di disegno, secondo una pratica mentale di attitudine scientifica, come fondamento della ricerca dell’artista. In mostra, un nucleo di opere inedite, parte del ciclo Meridiane, intrapreso da Arienti nel 2012 e proseguito a più riprese negli anni successivi. Accanto i numerosi altri disegni progettuali relativi ai quattro interventi site-specific concepiti da Arienti sul territorio lombardo per la Chiesa di San Giorgio a Sedrina, la Chiesa del nuovo Ospedale Papa Giovanni XXIII a Bergamo, la Cattedrale di Sant’Ambrogio a Vigevano, la Cappella di San Giorgio a Martinengo. In approfondimento un Quaderno con un testo di Ilaria Bernardi e la proiezione del documentario Meridiane 2020 di Marco Marcassoli.
Domani, 10 giugno (sino al 9 luglio 2022) in The Drawing Hall la personale di Gian Maria Tosatti intitolata “Alcuni Appunti. Disegni 2005-2021” a cura di Andrea Mastrovito. Una mostra che per la prima volta propone al pubblico una serie di disegni realizzati da Tosatti in oltre 15 anni e che approfondiscono l’intimo e inaspettato rapporto dell’artista con la pratica del disegno. La curatela della mostra di Andrea Mastrovito, oltre a evidenziare il sodalizio professionale e personale tra i due artisti, che ha favorito il fluire di informazioni e di scambi, mette in evidenza l’intercambiabilità̀ dei ruoli secondo una pratica che caratterizza, dal micro alla macro, le più recenti pratiche artistiche e curatoriali e che, nell’indagine del pensiero e del gesto disegnativo, trova forse una delle sue più interessanti verifiche.
Tra le opere proposte e pubblicate nel Quaderno, i disegni relativi ai cicli più importanti dell’artista, da Devozioni (2005-2011) a Fondamenta (2010-2016), da le Sette Stagioni dello Spirito (2013- 2016, legato alla città di Napoli ed esposto poi al Museo Madre) ad alcune bozze preparatorie per Storia della Notte e Destino delle Comete, l’opera del Padiglione Italia alla 59ma Biennale di Venezia.
«Queste carte appaiono come semplici esercizi di prospettiva», afferma Mastrovito nel testo che accompagna la mostra, «Dove l’artista minuziosamente rimette in ordine le idee per concepire gli equilibri delicatissimi su cui poggia il suo lavoro. In realtà̀ il segno che li costituisce, sottile e volutamente anonimo, porta con sé i germi simbolici di tutta la poetica di Tosatti». L’11 giugno, alle 17, presso lo Schermo Bianco, un incontro pubblico con Gian Maria Tosatti e la proiezione del documentario Ho chiesto alla polvere per la regia di Marco Marcassoli che evidenzia il rapporto tra il disegno e le grandi installazioni dell’artista.
Ottima occasione per un confronto che possa far emergere intenzioni, progettualità, pratiche e percorsi di un’artista che, con la sua installazione al Padiglione italiano della Biennale Arte di Venezia 2022 e il suo parallelo incarico alla direzione della Quadriennale di Roma impegna uno spazio significativo nel panorama artistico contemporaneo italiano.
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