Uno degli scatti più iconoci di James Barnor che ritrae Mike Eghan Jr.il primo DJ nero nel mezzo di Piccadilly Circus a Londra | © James Barnor/Autograph ABP, London
È stata inaugurata il 10 marzo al MASI Lugano la nuova mostra fotografica dedicata alla carriera di “James Barnor: Accra / London – A Retrospective”.
Questo progetto itinerante, inaugurato alle Serpentine Galleries l’anno scorso, fa tappa al MASI Lugano per poi proseguire al Detroit Institute of Arts nella primavera 2023. L’obbiettivo principale di questo incredibile progetto è di raccontare la vita e la carriera di Barnor mettendo in evidenza il suo impatto artistico e sociale.
Inizia tutto ad Accra dove James Barnor inizia a lavorare con la fotografia, prima unendosi al team di Drum (un magazine nato in Sud Africa) poi aprendo il suo Ever Young Studio ad Accra.
Nel 1957 il Ghana conquista l’indipendenza dall’Inghilterra e qualche anno dopo Barnor decide di trasferisti in Inghilterra. Dopo l’esperienza di fotografo nel bel mezzo dell’indipendenza del Ghana e la diaspora africana il fotografo si ritrova a immortalare i momenti più significativi della vita della comunità africana a Londra.
Il fervore e l’energia degli anni prima dell’indipendenza ghanese rimarrano per molto tempo con Barnor che svilupperà uno sguardo moderno e un approccio pioneristico nei confronti della fotografia.
La mostra presenta una selezione di più di 200 lavori dal vasto archivio personale di Baror, tra cui numerose immagini mai messe in mostra prima. Non solo fotografie in mostra ma anche opere vintage, ristampe e documenti originali accompagnati da copertine di riviste e dischi con un focus temporale sugli anni ’50 e gli ’80.
Nelle sale storiche di Palazzo Reali – infatti – si snodano i momenti chiave della carriera di Barnor partendo dagli inizi nella sua città natale, Accra, fino al periodo londinese.
Ever Young è il nome piuttosto programmatico del primo studio fotografico fondato nei primi anni ’50 da Jamer Barnor. In questo studio, infatti, si incontrano soggetti di tutti i tipi. La rigida struttura dei ritratti in studio, con gli anni, porterà Barnor a scattare immagini più dinamiche e informali. Con lo spostamento dallo studio alle strade arrivano anche i primi incarichi per il Daily Graphic. Barnor diventa così il primo fotoreporter in Ghana.
Il lato più intimo e personale di queste fotografie viene contrapporsto al racconto dei suoi tempi grazie al dialogo intimo e umano che caratterizzerà l’opera di Barnor fino alla fine.
Dopo aver raccontato dell’indipendenza del suo paese attraverso immagini significative come quella di Kwame Nkrumah alle prese con il pallone da calcio, Barnor – spostatosi a Londra – inizia a lavorare per la rivista sudafricana Drum.
Drum, una pubblicazione apertamente anti-apartheid, voleva raccontare i mitici Swinging Sixities londinesi affidando alcuni degli scatti a Barnor.
Barnor torna in Ghanam, ad Accra, dove decide di aprire le porte del primo laboratorio di fotografia a colori del Ghana: Studio X23.
Questo importante passo nella carriera di Barnor permette al fotografo di lavorare anche su diverse commissioni commerciali, fra cui un calendario promozionale per AGIP e una copertina discografica per E. K. Nyame – uno capostipiti della musica highlife ghanese.
Uno degli aspetti più interessanti di questo percorso espositivo è la videodocumentazione diretta da Campbell Addy dove Barnor racconta la sua carriera e la sua tecnica fotografica. Testimonianze del genere diventano davvero preziose quando ci si rende conto del prezioso contributo di questo fotografo nel corso della sua lunga e intensa carriera.
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