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Keep Calm e Christmas Party: a Rovereto, due installazioni di Laurina Paperina
Arte contemporanea
Cosa c’è di più divertente di un dissacrante party prenatalizio, per inaugurare il periodo delle Feste? Quale registro migliore di quello dell’ironia, applicato al linguaggio dell’arte, può aiutarci a gettare una luce sulle problematiche contemporanee, conferendo allo sguardo critico un velo di leggerezza? Presentate a Rovereto, in occasione del “Keep Calm, + Bizarre 3D Christmas Party”, animate dalla performance visuale di Bruno Zaffoni e accompagnate dalla sound art dei Polipi alla gogna, le due grandi installazioni site-specific dell’artista roveretana Laurina Paperina rispondono a tali interrogativi. Le opere saranno visibili da via Santa Maria, nel Giardino di Sant’Osvaldo, fino al 10 gennaio 2023. Abbiamo rivolto alcune domande ai curatori Duccio Dogheria e Francesca Piersanti, per farci capire meglio il progetto e come collocarlo nella più ampia programmazione de La Scuola di Sant’Osvaldo.
Keep Calm & let’s party: la parola ai curatori
I diversi linguaggi dell’arte possono aiutare a mutare la nostra prospettiva sulla contemporaneità: perché è auspicabile tale cambio di paradigma?
«Rispondiamo con un sillogismo: crediamo che i linguaggi artistici debbano relazionarsi con la contemporaneità. Per questo abbiamo proposto un evento multimediale, fluido, in ironico dialogo con il mainstream – si vedano le eccezionali opere di Laurina Paperina, che imbratta col sorriso le più tradizionali iconografie natalizie –, ma al contempo critico nei confronti dell’esistente, a iniziare dalla questione climatica.
La performance visuale di Bruno Zaffoni, accompagnata dagli immersivi paesaggi sonori dei Polipi alla gogna, ci invita, invece, a uno sguardo bifronte sul contemporaneo: le radici infisse nella storia – la tecnica da lui utilizzata è erede della fotografia stereoscopica ottocentesca –, e la mente, la visione, tesa nettamente al futuro, che è certamente tecnologico, ma in una dimensione aperta e partecipativa. In occasione dell’evento Zaffoni ha infatti condiviso su Internet Archive, la più innovativa digital library al mondo, un suo manualetto per trasformare digitalmente le immagini in 3D».
L’interazione tra le installazioni di Laurina Paperina, le creazioni virtuali di Bruno Zaffoni e la sound art dei Polipi alla gogna in quale altra dimensione proietta il pubblico?
«L’intento è quello di creare un ambiente al contempo esteso e immersivo, dove le individualità degli artisti, pur in una piena autonomia di linguaggio, abbraccino l’idea di un’opera corale e simbiotica che si nutre, da diverse sfaccettature, della terza dimensione. Nel corso del party le proiezioni in 3D di Bruno Zaffoni, fruite dal pubblico attraverso i classici occhialini rosso-blu distribuiti all’ingresso, si sono fuse oltre ogni aspettativa con le improvvisazioni elettro-ambient dei Polipi, giovane gruppo che a gennaio pubblicherà il primo album. Seguendo un’idea di pensiero ludico-critico, la serata ha voluto offrire anche degli spunti di riflessione sul dramma ambientale, tramite la presenza di colorati banner che invitavano a sostenere gli ambientalisti di Extinction Rebellion.
Le straordinarie opere di Laurina Paperina – di fatto le uniche a sopravvivere nel tempo al carattere effimero del party natalizio, essendo visibili al pubblico fino all’Epifania – sono in stretto dialogo con il contesto architettonico dell’antico giardino, anch’esse seguendo un’idea di tridimensionalità ambientale: da una parte l’enorme tavola che rovescia con ironia il celebre refrain natalizio scritto nel 1932 da Haven Gillespie e Fred Coots (Santa Claus Is Coming to Town ), incastonata nella nicchia centrale della parete di fondo, dall’altra il tozzo pupazzo di neve rivisitato, che col sorriso ci pone di fronte agli occhi la questione del degrado ambientale».
Laurina Paperina: Keep Calm, + Bizarre 3D Christmas Party in che modo di inserisce nella più ampia programmazione de La Scuola di Sant’Osvaldo – Laboratorio delle Arti, spazio di sperimentazione artistica e creativa del Distretto di Santa Maria?
«La Scuola di Sant’Osvaldo, nata nell’ambito del progetto di Rigenerazione Urbana del Comune di Rovereto, si propone come un laboratorio: ha dunque a che fare più con un’idea di ricerca che con quella di spazio espositivo. Il quartier generale è la settecentesca e omonima chiesa sconsacrata nel borgo di Santa Maria a Rovereto, ma è un progetto diffuso, che mette la cultura visiva al centro di una sperimentazione che tenta di interpretare le questioni del nostro tempo. I progetti della Scuola di Sant’Osvaldo si sviluppano intorno a temi e relazioni in aperto dialogo con i contesti urbani e culturali che ciascun progetto intercetta.
Grazie alla passione di un collettivo di curatori e artisti, nel corso del primo anno di attività hanno preso vita alcuni progetti che proseguiranno nel 2023, come Naturalia, artificialia, una collaborazione col Museo della Città di Rovereto che ha aperto sale e archivi a un gruppo di artisti che hanno lavorato al fianco di un ricercatore scientifico. Un workshop d’artista ha permesso ad appassionati e curiosi di partecipare al processo che si è concluso con una mostra al museo.
Per il carnevale 2022 alcuni artisti della Scuola si sono misurati con i limiti e le potenzialità del coriandolo, riprogettato e stampato per Coriandoli d’artista; le opere sono state battute ad un’asta di beneficienza. A maggio di quest’anno Pulvis. Arte tra emergenze umanitarie e ambientali ha coinvolto quattro artiste nella realizzazione di interventi effimeri nel quartiere, con installazioni in antichi palazzi e nello spazio pubblico. Un grande laboratorio aperto ha visto intervenire attivisti affiancati da esperti di arti grafiche per la produzione di manifesti e volantini.
Ad agosto, poi, abbiamo organizzato la prima residenza d’artista nel giardino monumentale di Palazzo Betta Grillo. Infine, a ottobre Pulvis è tornato nella Chiesa di Sant’Osvaldo con le installazioni site-specific di Igor Molin e Michele Parisi. A gennaio vi riveleremo il programma 2023».
Biografia di Laurina Paperina
Laurina Paperina (Rovereto, 1980) amichevolmente detta La Pape, dipinge, crea installazioni, video animazioni e disegni popolati di strane creature che provengono dalla cultura popolare, personaggi rubati al mondo del cinema, dei fumetti o al mondo dell’arte che reinterpreta e ricontestualizza attraverso opere a tratti splatter e a colpi di mash-up.
Il suo lavoro è stato esposto in mostre in Italia, USA, Germania, Francia, Regno Unito, Cina, Belgio, Sudafrica, Austria, Svizzera, Svezia, Spagna, Israele, Irlanda e Messico, Colombia.
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive presso musei e sedi istituzionali internazionali e ha partecipato a progetti di residenza, concorsi e fiere d’arte internazionali, quali: The Elisabeth Foundation for the Arts, New York, USA; Stadtgalerie, Kiel, Germania; Triennale di Milano, Italia; Palazzo della Permanente, Milano, Italia; MART – Museo di arte moderna e contemporanea, Rovereto, Italia; CCA Kunsthalle, Maiorca, Spagna; The Royal Standard – Biennale di Liverpool, Regno Unito; École supérieure des Beaux-Arts, Nimes, Francia; JM Kohler Art Center, Sheboygan (WI), Usa; Museo Madre, Napoli, Italia; The Pacific Design Center, Los Angeles, USA; Kunst Merano Arte, Italia; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia , Italia; Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, Italia.
Tra le principali mostre personali ricordiamo: Welcome to Duckland, Fouladi Projects, San Francisco, 2017; Seven Deadly Sins, Martina’s Gallery, Giussano, 2019; Il sonno della ragione genera mostri, Studio d’Arte Raffaelli, Trento, 2021.
Le sue pubblicazioni includono: Art in America, New Times Miami, SF Gate, SF WEEKLY, San Francisco Chronicles, Global Times, XL Repubblica, FAUX Q, Totally Dublin, Le Parisien, Le Figaro, Monopol, DPI publishing, Arte al Limite, Exibart on paper, Work Art In Progress, Kult, Espoarte e Arte Mondadori.