11 aprile 2024

Koinòtes: pratiche di collettività alla Casa degli Artisti di Milano

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Dopo mesi di intenso lavoro, tra incontri e approfondimenti, si è conclusa la prima fase di Koinòtes, il progetto di residenza di Casa degli Artisti di Milano curato da Olga Gambari. Ed è già in preparazione un festival diffuso autunnale

Si riparte dalla capacità della lingua greca classica di sintetizzare concetti complessi e amplissimi, riferendoli, al contempo, a una dimensione che supera la storia, mitica, quasi poetica: nel 2021, quando la pandemia sembrava aver creato una cesura indelebile, insuperabile, l’antropologo Adriano Favole coniava il termine “Koinocene”, volendo indicare «Una nuova era in cui l’essere umano saprà riconoscere la “somiglianza”, la “comunanza”, la “partecipazione”, le “relazioni”». Ed è da questa definizione che ha preso le mosse Koinòtes – La comunità germinativa, progetto di residenza artistica curato da Olga Gambari presso Casa degli Artisti di Milano che, iniziato a ottobre 2023, si è concluso – almeno per questa fase – l’8 aprile 2024, con una cena condivisa.

«Il programma ed il lavoro in residenza a Casa degli Artisti si sono ispirati al termine koinótes, usato dal nuovo ambientalismo per indicare un tessuto di connessione completa e interdipendente tra tutte le forme di vita animate e inanimate presenti sul pianeta Terra, sulla base del quale si può costruire un altro equilibrio che permetta l’uscita dall’antropocene», ha spiegato la curatrice, Olga Gambari. «Una nuova fase evolutiva, il Koinocene, coniato dall’antropologo Adriano Favole, cioè il tempo della comunanza. “Somiglianza”, “comunione”, “partecipazione” e “relazione” tra tutti gli esseri sono i concetti racchiusi nel sostantivo greco koinótes e nell’aggettivo koinos».

Dedicata alle modalità di pensiero, alle pratiche e alle produzioni proprie dei collettivi artistici, Koinòtes ha coinvolto alcune delle realtà più interessanti attive in tutta Italia, individuate a seguito di una call pubblica: Collettivo Damp (2017 Napoli), E il Topo (1992 Napoli e Milano), Extragarbo (2019 Venezia), Fumogeni (2017 Genova- Milano-Oslo), Guinea Pigs + Anelo 1997 (2014 Milano-Roma), Nadir Daily (2023 Milano), Neutopica (2019 Milano-rete europea), Osservatorio Futura+RAVE, (2021Torino e 2011 Udine), Piccolo Cinema Onirico (2020 Trieste-Milano), Progetti Specifici+Dear Onlus (2023 Torino), TIST This is so temporary collective (2020 Bologna), Visualcontainer (2008 Milano), con la presenza ospite di Firmamento collettivo e Spazio Noce. Per la poesia come espressione della ricerca sulla parola legata al visuale e sonoro, sono stati coinvolti invece Grosso Sonno Viola (2023 Roma), Murmur (2022 Milano), Scafandra (2023 Venezia).

«La figura del collettivo è stata, in questa visione, il soggetto protagonista di una possibile comunità impostata sui valori della relazione, del processo come ricerca e pratica produttiva, della condivisione come valore informativo primario», ha proseguito Gambari, evidenziando come «I collettivi di formazione multidisciplinare hanno dato corpo ad una esperienza mutualistica, flessibile e capace di interconnettere ricerche collettive, produzioni singolari e collaborative, di incidere sulle potenzialità del lavoro delle artiste e artisti, capitalizzando gli scambi ed i dialoghi con critici, curatrici, artiste e artisti ospitati nei numerosi appuntamenti del Public Program, delle presentazioni di libri e laboratori dedicati alla parola e alla poesia».

Nel corso dei mesi di residenza, Koinòtes ha avviato diverse attività, inserendo nel discorso linguaggi eterogenei. Nella prima parte della residenza si sono contestualizzate le linee guida di un manifesto condiviso con la presenza di Adriano Favole e di vari autori, tra cui Serena Carbone, curatrice, Pietro Gaglianò, critico, Marco Scotini, critico, Francesca Comisso, curatrice e cofondatrice di a.titolo, Gabi Scardi e Valentina Avanzini, direttrici editoriali di Animot, Simona Da Pozzo, artista, Benedetta Casini, curatrice di BienalSur, Angelo Bianco Chiaromonte, direttore di Fondazione SoutHeritage Matera. A partire da gennaio il public program ha dato spazio all’incontro, in Filoi e Dialogoi, con le ricerche e le opere di artiste e artisti che hanno lavorato nella sfera pubblica con pratiche partecipative, tra cui Stefano Arienti, Gea Casolaro, Eugenio Tibaldi, Driant Zeneli. Diverse presentazioni del format Libri & Talk ospitati negli atelier della residenza hanno intrecciato i temi di Koinòtes con il contributo degli autori come Piero Almeoni, artista e cofondatore dei collettivi in Opera e LAM Laboratorio d’Arte Marmellata, Dino Ferruzzi, artista e fondatore del CRAC, Paolo Veronesi, psicologo fondatore di Solver, Luca Molinari, critico dell’architettura, Maria Belém Moncayo, curatrice dell’Archivio Nuevo Medios Equador, Ermanno Cristini, co-autore del progetto editoriale Bordi, Fulvio Chimento, curatore della residenza I giardini di Artemide con gli artisti Margherita Morgantin, Italo Zuffi e T-yong Chung, Gianfranco Marchesi, Neurologo, esperto di neuro estetica, Simona Squadritto, critica e curatrice.

Nell’arco dei sei mesi di residenza le pratiche di poesia partecipativa hanno assunto un ruolo di ricerca nuovo per Casa degli Artisti e aperto le porte ad una disciplina che da sempre è vicina alle pratiche delle arti visive e performative. Inoltre, attraverso gli open studio, come dispositivo scelto e organizzato dai collettivi per presentare in itinere il proprio lavoro, è stato approfondito il lavoro degli artisti e dei curatori: Visualcontainer ha presentato l’inedita rassegna di videoarte Panoramica 22, Osservatorio Futura+Rave i lavoro delle artiste Tiziana ed Isabella Pers The Age of Remedy e Le gnot dai lusôrs , Grosso Sonno Viola la performance live Luoghi Amati di poesia, disegno e musica, Murmur il laboratorio sulla parola con Riccardo Benassi, Tommaso Di Dio e Allison Grimaldi Donahue, Damp con Unrecord in dialogo con Franco “bifo” Berardi, Spazio Noce con la performance di Alessandra Cristiani, Progetti Specifici+Dear onlus il progetto fotografico realizzato con il reparto di neuropsichiatria infantile di Torino, Extragarbo un’anteprima della performance partecipata Jukebox, Fumogeni con Marea e la ricerca sui processi della materia, del suono e mondo degli algoritmi, Guinea Pigs+Anelo 1997 un’installazione/performance di relazioni tra umani e robot In lotta con la realtà n° 4, Scafandra il laboratorio sulla poesia e l’ abitare-fare casa, E il Topo, che ha celebrato la sepoltura del progetto editoriale 1992.2074 D’altronde sono sempre gli altri che moriremo.

Nei prossimi mesi, proseguendo sulla visione orientata dalla processualità del tempo germinativo della produzione, Koinotes assumerà una dimensione nomade sui territori di origine di artiste e artisti, seguendo la prospettiva di un festival diffuso autunnale.

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