La Biennale dell’immagine in movimento, alle OGR di Torino

di - 9 Settembre 2019

«È nata da un’intuizione» di Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, la partnership inedita tra il Centre d’Art Contemporain di Ginevra e le OGR di Torino, come ci racconta il suo Artistic Director Nicola Ricciardi. La “Biennale dell’immagine in Movimento” 2018 – fondata a Ginevra nel 1985 da Andrè Iten con il nome di “Semaine Internationale de Vidéo” e di cui, dal 2008, si occupa la Kunsthalle ginevrina – si trasferisce a Torino per la sua seconda tappa.

Un progetto ambizioso, complesso e sfidante in un luogo fortemente connotato che ha ripreso il discorso critico di Ginevra – rispetto non solo alle opere e agli artisti, ma anche alle forme di un medium, il video, in rapido mutamento – portandolo agli estremi.

I curatori dell’edizione del 2018, Andrea Bellini – direttore del Centro d’Arte Contemporanea di Ginevra – e Andrea Lissoni – Senior Curator International Art (Film) della Tate Modern di Londra – hanno lavorato sull’idea di produzione e di continuità. Rispetto ai formati usuali delle biennali, il cui sistema vacillante va necessariamente ripensato – la “BIM” ha ideato un protocollo che prevede una biennale contenuta (20 artisti al massimo) e la produzione di tutte le opere commissionate agli artisti, senza imporre un vero e proprio tema curatoriale.

Biennale dell’immagine in movimento, vista della mostra

Secondo Bellini si verifica un paradosso:«Le altre biennali esistono grazie alle opere d’arte, mentre grazie a questa ogni 2 anni esistono 20 opere nuove». E travalicando la fissità delle biennali “contenitori” – aperte e chiuse senza memoria storica – Bellini e Lissoni hanno aperto gli orizzonti e puntato verso coordinate non convenzionali. Gli artisti coinvolti – Lawrence Abu Hamdan (1985), Andreas Angelidakis (1968), Korakrit Arunanondchai (1986) e Alex Gvojic (1984), Meriem Bennani (1988), Ian Cheng (1984), Elysia Crampton (1985), Tamara Henderson (1982) e Kahlil Joseph (1981) – i più significativi del panorama attuale, provengono nell’ordine da Giordania, Grecia, Thailandia, Marocco, Stati Uniti e Canada.

Con la loro pratica – che contempla la rinuncia ai supporti, alle superfici tradizionali (gli schermi diventano ambienti), la creazione di corpi di opere in costante aggiornamento (a più riprese senza imporre limiti) e il lavoro “in situ” (i contenuti sono generati ed editati dal vivo) – hanno stravolto la bussola nel rapporto tra arte e cinema. Tra immagini e suono. “The Sound of Screens Imploding” è infatti l’assunto di questa mostra.

Biennale dell’immagine in movimento, vista della mostra

Il suono che gli schermi producono quando implodono, «tecnicamente non vuol dire molto e questo era l’obiettivo. Volevamo evocare l’idea dello schermo, del suono, dell’implosione e non dell’esplosione e far riflettere su che tipo di immagine è questa. Esiste? cosa stiamo vedendo?», spiega Lissoni. Dunque entrare nello schermo e cercare di percepire un unico grande ambiente polifonico in cui le opere, pur vivendo in una dimensione di intimità, si sintonizzano, si tarano – e noi possiamo ascoltare senza vedere nulla o soffermarci intercettando diversi suoni.

Grotte con schermi prismatici (Joseph), che si propagano in un’installazione ambientale (Arunanondchai) o sorprendentemente prive di schermi (Crampton e Angelidakis), legandosi attraverso un efficace espediente pensato dall’artista/architetto Angelidakis.

Partendo dalla suggestione di Walled Unwalled di Abu Hamdam, per cui qualsiasi muro è ormai penetrabile, le imponenti navate delle OGR sono state ritmate da un tessuto di plastica riflettente e insieme opaco che, attraverso più livelli, racconta in fondo anche la storia della pellicola. E ci permette di “bucare” (Bellini) e “corrompere” (Lissoni) lo schermo, indagine allargata di questa potente biennale.

Articoli recenti

  • Mercato

Il Ponte Casa d’Aste è stata acquisita dai francesi Millon & Associés

La maison italiana fondata nel 1974 fa il suo ingresso nel gruppo d’aste Millon, ma mantiene forte la sua identità

27 Luglio 2024 12:31
  • Fotografia

Other Identity #122, altre forme di identità culturali e pubbliche: Cristina De Paola

Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…

27 Luglio 2024 12:10
  • Bandi e concorsi

WineWise, la open call di Art Days che porta l’arte tra i vigneti della Campania

WineWise: parte la open call per artisti emergenti promossa da Art Days Napoli Campania. In palio la produzione di un'opera…

27 Luglio 2024 10:00
  • Beni culturali

Rembrandt usò un super pigmento dorato per la sua Ronda di Notte

Per far splendere la sua Ronda di Notte, Rembrandt usò un particolare pigmento: la scoperta grazie a un nuovo studio…

27 Luglio 2024 8:10
  • Progetti e iniziative

RespirArt: a quota 2200 metri, si apre a Pampeago la 16^ edizione

Alberto Timossi, Anelo1997, Miscele d’Aria Factory, Daniele Rielli e Sergio Camin: con loro e le loro opere, inaugura oggi la…

27 Luglio 2024 0:02
  • Attualità

Il Qatar dona 50 milioni a Venezia e potrebbe avere un suo Padiglione ai Giardini

Il Qatar ha donato 50 milioni di euro a Venezia, per supportare la salvaguardia del patrimonio culturale della città: lo…

26 Luglio 2024 17:03