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La Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani compie 50 anni
Arte contemporanea
Con il suo discorso inaugurale, tenutosi nel giugno del 1973 nella Cappella Sistina, Papa Paolo VI presentò al mondo la nuova raccolta di opere d’arte moderna e contemporanea, che andava ad aggiungersi ai capolavori della plurisecolare istituzione papale, proseguendo la linea intrapresa dai suoi predecessori. Assecondando le parole di Papa Montini, per cui i musei non sono solo «Superbi e magnifici cimiteri» ma un luogo vivo e in costante evoluzione, il nuovo progetto espositivo pensato per la Collezione, che quest’anno spegne 50 candeline, porta alcuni dei suoi lavori al di fuori della consueta dimora negli appartamenti apostolici.
Attraverso una mostra diffusa, curata da Micol Forti con Francesca Boschetti e Rosalia Pagliarani, dieci opere acquisite negli ultimi 20 anni si diffondono tra i diversi settori del complesso, andando a creare una mappatura che riattiva un dialogo tra passato e presente. Il nuovo percorso viene dunque incrementato da una costellazione di lavori che punteggiano la pianta del complesso, arricchendo la proposta a cui i turisti sono abituati.
Si inizia con la composizione in pelli di salmone di Elpida Hadzi-Vasileva, collocata nel Museo Gregoriano Etrusco, e le fotografie di Alain Fleischer sugli spazi architettonici museali, che tappezzano il percorso che conduce alle Stanze di Raffaello. Al piano terra si alternano Ivan Vukadinov con la sua grande pittura a encausto, ospitata nel Museo Gregoriano Egizio, i planisferi celesti in carta ritagliata di Pietro Ruffo nelle Gallerie della Biblioteca e la fragile ala d’angelo in travertino di Giuliano Giuliani, a guardia dell’ingresso del Museo Profano. I volti di epoca romana della serie fotografica di Paolo Gioli scrutano i visitatori che passano dal Museo Gregoriano Profano, Monika Bravo partecipa con una colorata installazione multimediale inserita all’interno del Museo Pio Cristiano, mentre Guido Strazza aggiunge il suo dipinto dal forte impatto cromatico, al contesto della Pinacoteca.
In chiusura, svetta nel Museo Etnologico Anima Mundi il grande Crocifisso in legno e ceramica di Mimmo Paladino, affiancato sullo stesso piano dal manto metallico di El Anatsui, posto in dialogo con le berline papali e le carrozze nell’omonimo padiglione. Oltre all’esposizione d’arte moderna e contemporanea, il progetto prevede anche una mostra dal taglio documentario situata nelle Salette della Torre Borgia, che attraverso una ricca selezione di immagini ripercorre la storia della Collezione con i suoi protagonisti, gli eventi espositivi e l’evoluzione degli allestimenti.
A coronamento delle iniziative organizzate in occasione dell’anniversario, viene realizzato poi un volume dal titolo La Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani – 1973-2023. Origini – Storia – Trasformazioni, edito dai Musei Vaticani, dove la raccolta di opere si presenta come testimonianza «Più che dell’Arte, dell’artista moderno, il quale è Profeta e Poeta, a suo modo, dell’uomo d’oggi».