Apre la prima edizione della Contemporaine de Nîmes, una triennale d’arte contemporanea che, sotto il titolo di Une nouvelle jeunesse – Una nuova gioventù, presenta pittura, scultura, foto, video, performance e installazioni nella città occitana di Nîmes, fino al 23 giugno 2024. Diretta da Anna Labouze e Keimis Henni – curatori, insegnanti e fondatori di Artagon, un’associazione dedicata alla creazione emergente – la manifestazione sviluppa le idee di eredità e di trasmissione riunendo, lungo il percorso espositivo La Fleur et la Force, i lavori di 12 coppie intergenerazionali per un confronto tra artisti affermati ed emergenti.
Sono diversi i luoghi emblematici della città coinvolti, dal museo della Romanità all’anfiteatro romano (70 d.C.), uno dei monumenti antichi meglio conservati in Europa, che accoglie il lavoro di Aïda Bruyère in dialogo con quello di Judy Chicago. Il Musée du Vieux Nîmes presenta le superbe sculture tessili monocrome bianche o nere di Jeanne Vicerial, che guardano al corpo umano e al vestimentario, omaggiando la grande pittura di Pierre Soulages, scomparso di recente. La luce è la protagonista in questo faccia a faccia inedito, che prende vita nella stratificazione tessile in Vicerial o in quella pittorica di Soulages per il quale il nero, o meglio l’Outrenoir, come lo definiva l’artista francese, «Cessa di essere tale per emettere chiarezza e luce segreta». A proposito di tessile, ricordiamo che a Nîmes è nato il tessuto dei jeans: infatti, la parola denim non è altro che una contrazione di “de Nîmes”.
Il Carré d’Art-Musée d’art contemporain accoglie fotografie su pellicola, toccanti e spontanee, di Alassan Diawara in dialogo con il lavoro di Zineb Sedira. La serie fotografica dell’artista belga, che fa parte delle Rencontres d’Arles 2024, è il frutto di un profondo dialogo con il territorio e i suoi residenti, reso possibile da una residenza d’artista. Si va dagli scatti in un pomeriggio solare nei pressi del Ponte del Gard – ponte e acquedotto romano a tre arcate costruito intorno al 50 d.C. – ai giocatori del Nîmes Cricket Club composto da esuli dall’Afghanistan e dal Pakistan. Le fotografie di Diawara ritraggono la vita reale e offrono un ritratto intergenerazionale, mettendo in discussione la legittimità della rappresentazione dei soggetti nella storia dell’arte come nella cultura pop. Artista multimediale, Zineb Sedira, che ha rappresentato la Francia alla Biennale di Venezia 2022, espone qui un corpus di fotografie e video sul tema della trasmissione familiare e culturale.
Abitare la foresta è il titolo che raggruppa le creazioni di June Balthazard e Suzanne Husky, presso la Cappella dei Gesuiti, un importante monumento storico del 1678. Qui troviamo Millennials, un film che la regista Balthazard ha realizzato con un gruppo di bambini del Morvan, una piccola catena montuosa situata nella regione Bourgogne-Franche-Comté. È la storia di una comunità di ragazzi che decidono di vivere nei boschi per combattere la deforestazione sotto l’indifferenza degli adulti. Ispirato in parte al movimento Youth for Climate, avviato da Greta Thunberg nel 2018, e alle azioni di attivisti ambientali, il film guarda anche alla leggenda medievale di una crociata di bambini che avrebbe avuto luogo nel 1212. Parallelamente sono presentate diverse opere di Husky come una capanna realizzata con rami d’albero, per un omaggio all’attivismo ecologico.
Interessante il film La Promesse di Rayane Mcirdi qui spalleggiato dal regista francese Virgil Vernier, come la scultura monumentale e interattiva, sita nella Place du Chapître, di Caroline Mesquita e Laure Prouvost per un invito al gioco e alla convivialità. Il dialogo tra Feda Wardak e Tadashi Kawamata, entrambi architetti e artisti, ha dato vita a un’installazione monumentale lignea che si disloca lungo i Jardins de la Fontaine, composta da una fantasiosa grondaia color legno che si riallaccia a un maestoso acquedotto bianco da cui fuoriesce un’esigua cascata d’acqua.
Sono diversi gli eventi associati alla Triennale, come quelli presso il CACN – Centre d’Art Contemporain de Nîmes, che ospita l’esposizione Channel fino al 27 luglio. La mostra è curata dal collettivo Figure Figure, fondatore dell’omonima rivista, e accoglie le opere di 14 artisti emergenti della scena francese e britannica, nonché i testi dei loro scambi con i curatori, dove l’intimo, il politico e l’arte si intrecciano. Una prima edizione originale e dinamica che, andando oltre i sentieri battuti, è riuscita a valorizzare la dimensione educativa e sociale della creazione artistica grazie allo scambio attivo tra artisti, associazioni e scuole anche d’arte.
Dal 23 novembre 2024 al 1 marzo 2025, la galleria Marignana Arte di Venezia ospita le mostre “Ciò che resta,…
Ignorato per lungo tempo, il genio e l'eredità dell'artista britannico sono al centro di una grande mostra alla Reggia di…
Presentato il programma di mostre del 2025 negli spazi del Comune di Milano: dai maestri della fotografia al surrealismo, aspettando…
£ 5-8 milioni di stima per il doppio Allosaurus e £ 3-5 milioni per lo scheletro di Stegosaurus. Risultato finale…
Nel suo nuovo saggio, l’artista Elena Ketra ripercorre la storia della Sologamia, rivoluzionando il concetto di matrimonio e proponendo nuove…
Enrico Maria Artale ci parla del suo percorso registico, dagli esordi ronconiani al successo a Venezia, fino alle serie, per…