«La figura della donna è il filo conduttore che mette in dialogo i due artisti, Antonio Cursano e Rachele Bianchi», racconta la curatrice Ilaria Centola, direttrice di Milano Scultura, che esplora il soggetto attraverso le diverse epoche e le sensibilità dei due artisti.
Se le opere di Cursano evidenziano la trasformazione dal dolore alla resurrezione, prendendo forma nelle sue creazioni come metafore potenti del dolore della maternità superato dalla gioia della nuova vita, e delle lotte sociali vinte attraverso la coesione femminile; l’arte di Rachele Bianchi mette in mostra una donna che «si carica sulle spalle le fatiche del mondo ma invece di rimanere schiacciata trova la forza di emergere».
Le sue sculture rappresentano questa volontà di non arrendersi, di rinnovarsi dopo ogni caduta in un percorso di maturazione e consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità, in un tentativo di divenire padrona del suo tempo. Il corpo per Rachele Bianchi, inizialmente concepito come chiuso da “manti” che lo proteggono dal mondo esterno, comincia ad emergere man mano dalla sue sculture. Ecco che prima in braccio, poi un piede, si fanno breccia in questo spesso “manto” che proteggeva la nuda carne femminile.
Le opere di Cursano e Bianchi, pur nate in contesti e periodi diversi, si confrontano sul terreno comune della resilienza e della potenza creatrice della donna. In Cursano, attraverso il suo sapiente uso della ceramica dalla resa bicromia, il dolore diventa un mezzo per esprimere la resurrezione.
Dolore e Resurrezione. Antonio Cursano si propone dunque come un momento di riflessione attorno alle tematiche avanzate dalle opere di Antonio Cursano e Rachele Bianchi, a raccontare storie di dolore e rinascita, di lotta e vittoria, in una celebrazione della potenza creatrice della donna, attraverso sia arte che musica. La mostra, visitabile su prenotazione presso l’Archivio Rachele Bianchi di Milano, terminerà infatti con un finissage domenica 2 giugno dalle 18 alle 21, arricchito da una Jazz Session di Gendrickson Mena ed un rinfresco
Antonio Cursano, nato a Noyon Oise in Francia nel 1969, vive e lavora a Savona dov’è Comandante nella Sezione Navale dei Vigili del Fuoco. Il suo approccio verso la scultura nasce dall’incorntro con il Maestro e Caposcuola della Scultomaieutica Cesare Crugni. Cursano ha esposto in varie mostre nella sua città, alla mostra internazionale di arte contemporanea presso la galleria arte Satura nella città di Genova, alla biennale di Genova e presso palazzo Flangini a Venezia.
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