L’Europa come costruzione ideologica e fisica, le relazioni tra continenti, i processi storici che portano alla costituzione di identità collettive. Questi alcuni dei temi intorno ai quali è incentrato il nuovo programma espositivo triennale curato da Lucrezia Cippitelli e Simone Frangi per Kunst Meran Merano Arte. A partire proprio dalla specificità del territorio – storico crocevia tra Italia e Austria – su cui insiste l’istituzione altoatesina dedicata all’arte e all’architettura contemporanee che, dal 2001, ha sede sotto i portici di Merano, presso l’edificio storico della Cassa di Risparmio.
The Invention of Europe: a tricontinental narrative (2024-2027) è il titolo del programma curatoriale, sviluppato su un arco temporale triennale, proposto da Cippitelli e Frangi, nominati curatori responsabili delle mostre d’arte contemporanea di Kunst Meran a settembre 2023. Il riferimento è diretto alla fortunata formula The Invention of Africa, coniata e diffusa dal filosofo congolese Yves Valentin Mudimbe. In particolare, il percorso pensato per Kunst Meran Merano Arte affronterà la complessità del nostro tempo, a partire da una «Postura etica anticoloniale ed intersezionale». Obiettivo è scandagliare l’idea monolitica di Europa e la sua costruzione narrativa, in un itinerario composto da tre mostre collettive e tre monografiche e dedicato ai debiti che il “Vecchio Continente” intrattiene con Africa, America Latina e Asia.
E dunque, il nuovo programma sarà inaugurato il 2 giugno,  con la mostra collettiva La Linea Insubrica, una narrazione corale dedicata all’approfondimento delle relazioni tra Europa e Africa attraverso i contributi di 11 artisti contemporanei: Liliana Angulo Cortés (Bogotá, Colombia, 1974), Sammy Baloji (Lubumbashi, Congo, 1978), Binta Diaw (Milano, Italia, 1995), Abdessamad El Montassir (Boujdour, Sahara Occidentale/Marocco, 1989), Alessandra Ferrini (Firenze, Italia, 1984), Ufuoma Essi (Londra, UK, 1995), Kapwani Kiwanga (Hamilton, Canada, 1978), Francis Offman (Butare Ruanda, 1987), Vashish Soobah (Catania, Italia, 1994), Betty Tchomanga (Charente-Maritime, Francia, 1989), The School of Mutants (2018).
«L’esposizione mette gli artisti in rapporto dialogico con l’immagine speculativa della linea insubrica, geo-punto che attraversa la città di Merano, una cucitura nella superficie terrestre emersa a seguito della collisione tra la placca tettonica europea e quella africana», spiegano da Kunst Meran Merano Arte. «Grazie alle pratiche di artiste e artisti di provenienza europea, africana e della diaspora africana in Europa, con una particolare attenzione a coloro che operano in Italia ed Austria, La Linea Insubrica pensa la complessa relazione tra Europa e Africa a partire dall’immagine orografica della linea che, visibile attualmente come una cicatrice, concretizza il rapporto egemonico che l’Europa ha imposto con l’Africa».
Il percorso espositivo, che si estenderà dalla Kunst Meran Merano Arte alla città di Merano, includerà installazioni, video, opere pittoriche, performance e interventi sonori, con un ricco public program che comprende, oltre a visite guidate con i curatori e con lo staff di Kunst Meran Merano Arte e a numerose offerte didattiche, gli interventi performativi del collettivo artistico The School of Mutants, di Betty Tchomanga e di Alessandra Ferrini, un set sonoro di Vashish Soobah la proiezione di film d’artista di Sammy Baloji e Ufuoma Essi.
Il programma include un calendario di attivazioni delle opere e delle sale espositive in cui rientra anche la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Gli studenti del dipartimento di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali, nell’ambito di una residenza curatoriale dedicata, si serviranno di alcuni spazi offerti da percorso espositivo e condurranno una serie di ricerche finalizzate alla pubblicazione di un bollettino bisettimanale di approfondimento delle tematiche e opere protagoniste de La Linea Insubrica. La mostra sarà visitabile fino al 13 ottobre 2023.
La prima mostra del programma The Invention of Europe segna anche l’inizio della nuova collaborazione di Kunst Meran Merano Arte con il grafico Montasser Drissi, che seguirà il programma nei suoi tre anni di svolgimento.
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