Una nuova opera d’arte pubblica di Jenny Holzer andrà in scena sulle facciate dell’Hirshhorn Museum e dello Smithsonian’s National Museum a Washington. Il progetto, intitolato The People, sarà presentato il 17 settembre, nell’ambito di Art in Embassies, programma del Dipartimento di Stato che prevede l’organizzazione di mostre d’arte negli edifici governativi statunitensi in tutto il mondo, da Addis Abeba a Yerevan. Quando l’ambasciata a Kabul è stata evacuata nel 2021, per esempio, il Dipartimento di Stato ha dovuto anche spedire le opere di più di una dozzina di artisti fuori dal Paese.
Art in Embassies fu fondata dal presidente John F. Kennedy nel 1963 per promuovere la cultura americana commissionando opere di artisti contemporanei da esporre negli edifici diplomatici statunitensi e ospitando scambi e residenze. Per celebrare il suo 60mo anniversario, Art in Embassies ha organizzato mostre ad Atene, Lisbona e Ginevra, presentando opere di artisti come Sanford Biggers, Nick Cave, Deborah Kass, Maya Lin, Amy Sherald, Hank Willis Thomas, Doug Aitken, Jeffrey Gibson, Titus Kaphar, Christine Sun Kim, Bruce Nauman, Ed Ruscha e Carrie Mae Weems.
Alla fine degli anni ’70 Holzer diventò celebre per i suoi Truisms, una serie di aforismi brevi e lapidari come «L’abuso di potere non è una sorpresa» e «Le cattive intenzioni possono produrre buoni risultati». Sebbene le singole affermazioni si pongano come verità assolute, nel loro insieme danno luogo a contraddizioni e ambiguità . Holzer spesso è stata critica anche nei confronti del governo degli Stati Uniti e molte delle sue opere esprimono messaggi di dissenso, come i suoi famosi Redaction Paintings, in cui riproduce documenti governativi declassificati. Ma il programma Art in Embassies è molto apprezzato dagli artisti statunitensi e molte personalità vi hanno preso parte, nel corso degli anni.
In questa occasione, Jenny Holzer proietterà sulle facciate dei due musei alcune famose citazioni sulla democrazia pronunciate da personaggi storici, da Aristotele a Martin Luther King. La proiezione sarà dunque visibile dal National Mall, l’ampio viale monumentale dove affacciano i musei e che si estende per circa 3 chilometri dal Campidoglio al Lincoln Memorial, uno dei luoghi più iconici per i movimenti politici statunitensi. Ne sono un esempio la marcia del 1963, la March for Jobs and Freedom, organizzata dagli afro-americani, durante la quale Martin Luther King pronunciò il famoso discorso «I have a dream», e la manifestazione contro la guerra in Vietnam del 15 ottobre 1969.
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