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La quercia della memoria: l’omaggio di Casa Sponge all’artista scomparso Massimo Uberti
Arte contemporanea
Ci sono domande che rimangono in sospeso, le risposte tardano o forse non arriveranno mai. È necessario perdersi per potersi ritrovare: un processo di trasformazione che rispecchia l’esistenza. Questo mi sussurra da un po’ l’opera di Massimo Uberti che sta sulla parete della mia casa, Casa Sponge, dal 2022, dal giorno esatto del suo compleanno quell’anno. Ci conoscemmo nel 2015, ospiti entrambi di una della prime residenze dei “Martedì Critici”, a cura di Alberto Dambruoso a Cosenza. Era un periodo meditativo della sua vita e produsse un multiplo in Blu con la scritta “OGGI TI AMO”, altra opera che è parte della quotidianità della casa, sistemata in uno degli spazi dedicati ai viaggiatori: una sorta di dichiarazione d’amore eterna da rivolgere a chi ci sceglie.
Dopo giorni dalla richiesta di un mio pensiero da parte della redazione di exibart, ho riflettuto che l’unico modo possibile fosse farlo attraverso il racconto delle sue opere che fanno parte della mia esistenza. In fin dei conti le nostre rette si sono intersecate indelebilmente grazie all’arte che per entrambi è legata in maniera inscindibile con la vita.
Dal 2015 il dialogo si realizzò sporadicamente, il filo però rimase e con un punto fermo: un giorno ci sarebbe stata la motivazione per far sì che Massimo giungesse a Casa Sponge. Arrivò e fu lui a chiamarmi, raccontandomi dell’opera #lostandfound, una scritta luminosa (LOST) installata sui navigli a Milano nel 2020, progetto a cura di Rosanna Ciocca. Si immaginò che il neon si potesse ampliare e completare qui; questo accadde nel 2022. Non solo venne qui e vi installò il neon, ma realizzò un’altra parte di installazione, quella più effimera. Scelse un albero, una quercia secolare, situata nella parte più alta della nostra collina dove domina lo spazio guardando l’Appennino. Vi installò un’altalena di corda, la cui tavola fu rivestita in foglia d’oro. Ci lasciò una raccomandazione: indicare al viaggiatore di usufruirne all’ora del tramonto, quando il cielo cambia colore tingendosi di rosso, specialmente in estate.
Quello che mi sento di fare oggi è ricambiare il suo gesto dedicandogli quella quercia che lui scelse. Rimarrà sempre lì e sarà sua al di là della scritta o dell’altalena.
Grazie Massimo.