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La Roy Lichtenstein Foundation dona 186 opere a cinque musei internazionali
Arte contemporanea
di redazione
La Roy Lichtenstein Foundation ha donato 186 opere d’arte a quattro musei americani e a un’istituzione europea, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della nascita del grande artista, maestro indiscusso della Pop Art. Le istituzioni che hanno ricevuto la donazione sono il Colby College Museum of Art di Waterville, nel Maine, il Nasher Museum of Art presso la Duke University di Durham, nella Carolina del Nord, il LACMA – Museo d’arte della contea di Los Angeles, il Whitney Museum di New York e l’Albertina di Vienna.
Il LACMA e il Whitney riceveranno la quota maggiore della donazione, con rispettivamente 70 e 66 oggetti. Tra gli oggetti donati al museo losangelino, i materiali d’archivio riferiti al video a tre canali di Lichtenstein Three Landscapes, che il museo commissionò per la sua famosa mostra “Arte e tecnologia” del 1971, mentre il Whitney riceverà diversi lavori preparatori, inclusi rari schizzi sempre di Three Landscapes su carta intestata con l’indirizzo 190 Bowery, dove l’artista viveva all’epoca.
Altre opere donate risalgono a vari periodi della carriera di Lichtenstein. Il Colby Museum, per esempio, riceverà dipinti e acquerelli dei primi anni ’50 che mostrano gli esperimenti dell’artista prima della svolta verso il suo stile distintivo afferente alla Pop art. Il Nasher Museum riceverà invece una serie di opere della fine di quel decennio, che mostrano la sua affinità con l’Espressionismo Astratto. Le due istituzioni possederanno congiuntamente una scultura di legno di scarto dipinto che sembra molto vicina ai Combines di Robert Rauschenberg, realizzati in questo periodo. L’Albertina riceverà 34 opere, in prevalenza xilografie e litografie realizzate tra il 1948 e il 1997, anno della morte di Roy Lichtenstein.
«Data la sua modestia, Roy potrebbe non aver gradito questa agitazione per questo anniversario, ma sono sicura che sarebbe stato entusiasta di sapere che nel suo centesimo anno il suo lavoro sembra ancora fresco, radicale e rilevante come sempre. Lo spirito di generosità che ha attraversato tutto ciò che Roy ha fatto è il segno distintivo di questa donazione e vogliamo che percorra tutto il centenario», ha dichiarato Dorothy Lichtenstein, vedova dell’artista e presidente della fondazione.