La sesta edizione di FantastikA, con le opere di Carlo Zoli. Le parole di Ivan Cavini

di - 6 Settembre 2022

«Tutto ciò che dobbiamo decidere è cosa fare col tempo che ci viene dato» è una delle frasi più celebri del film tratto dalla trilogia capolavoro di John Ronald Reuel Tolkien “Il Signore degli Anelli”. Difficile prescindere da queste parole di fronte all’intuizione di Ivan Cavini – attuale Direttore artistico di FantastikA – di valorizzare l’illustrazione fantastica “young adult” in tutte le sue sfaccettature, con una particolare attenzione alle opere di J.R.R.Tolkien e alle opere editoriali o cinematografiche dalle quali essa trae ispirazione.

Da allora sono passati otto anni: la storia continua, come un grande racconto che fine non trova. «Sono i personaggi che vengono e se ne vanno, quando è terminata la loro parte», e nell’edizione che sta per inaugurarsi “Il tesoro del Drago”, il «drago Fyrstan sta per risvegliarsi dopo un lungo sonno», ci ha anticipato Ivan Cavini.

Molti, come di consueto, gli artisti professionisti che intervengono nella manifestazione per esporre e promuovere il proprio lavoro. Tra di loro, quest’anno, Carlo Zoli, che ama definirsi un modellatore, proprio perché tutto nasce dal plasmare la creta, materia antica, morbida e duttile, che prende forma e vita nelle sue mani, protagonista come la mostra personale “Anima e Spirito”.

Di FantastikA e della scultura epica e ancestrale di Carlo Zoli abbiamo parlato con Ivan Cavini.

Ivan Cavini

Direttore Cavini, che FantastikA ci aspetta? Come si svilupperà, quali luoghi coinvolgerà e chi saranno gli ospiti dell’edizione 2022?

«Anche quest’anno la Biennale d’illustrazione utilizzerà la simbologia del drago per porre l’attenzione su tematiche attuali. Il drago Fyrstan sta per risvegliarsi dopo un lungo sonno e inviterà al nuovo tema “Il Tesoro del Drago”, ovvero ciò che di più prezioso stiamo rischiando di perdere, come un ambiente puro e incontaminato in cui vivere, ma anche la pace, un dono fin troppo dato per scontato. La pandemia ha fatto slittare l’edizione del 2020 all’anno seguente con una ‘virtual edition’ meno inclusiva, quindi il 2022 è senza dubbio l’anno della rinascita. FantastikA si presenta finalmente in versione ‘estesa’ con le attività diffuse in tutto l’abitato medievale, dalla Rocca Sforzesca, al Centro Studi tolkieniani “La Tana del Drago” fino al Teatro comunale. Sarà ospite lo studioso tolkieniano Tom Shippey, professore inglese, scrittore ed erede della cattedra di Tolkien a Oxford, che terrà conferenze sull’immaginario fantasy e sulle energie/magie della natura, e nella cornice scenica della Rocca sarà allestita la mostra “Anima e Spirito” con le sculture epiche del maestro Carlo Zoli, artista di punta della Biennale d’illustrazione 2022. Poi decine di illustratori presenti con i loro desk che proporranno presentazioni, workshop e live performance mentre nel cuore del borgo, spazio ad associazioni e artigiani con mercatini ed attività ludico/ricreative. Le ali del drago copriranno inoltre due comuni limitrofi: Medicina e Castel Guelfo».

Una partecipazione straordinaria porta il nome di Carlo Zoli. Che strada, o che strade, avete percorso, singolarmente e insieme, per arrivare a questa unione che sfocia nella mostra Anima e Spirito?

«‘Illustrare’ significa realizzare un’immagine che sostiene e valorizza un testo, ma il suo significato etimologico è ‘Illuminare, rendere chiaro, splendente’ e Carlo Zoli con la sua scultura centra in pieno il mood della Biennale. Il mio lavoro abbraccia la passione per l’epica fantasy e l’arte, quindi scoprire le opere di Zoli è stata una folgorazione. Evidentemente anche lui è rimasto favorevolmente colpito da FantastikA perché, in autonomia, ha deciso di realizzare per noi la bellissima scultura di un drago che affronta un guerriero, un topos narrativo ben codificato sia nella letteratura che nel mito. Il drago è il simbolo del fantasy, ma la Biennale usa questa suggestione come occasione per far riflettere; come nell’opera di Zoli che, con le sue creature misteriose e i suoi guerrieri imperfetti, cita l’epica classica in chiave moderna e, utilizzando i quattro elementi per forgiare figure ancestrali, crea un mondo fantastico ma non fittizio. Un mondo carico di significato che irrompe nel nostro quotidiano con un proprio linguaggio e una propria estetica ben definiti».

FantastikA

Come si articola la mostra e come si inserisce nel contesto visuale di FantastikA, e, più in generale, in quello storico della Rocca Sforzesca di Dozza?

«La mostra di Carlo Zoli si svilupperà in tre sale del piano nobile e nell’armeria, con focus sul suo drago, che ha intitolato La lezione del Divino, nella adiacente saletta dell’ex civiltà contadina. Questa mostra sarà il cuore della manifestazione perché, occupa le sale più scenografiche della rocca sforzesca, adiacenti agli artist desk dei più importanti illustratori italiani, come Paolo Barbieri, Alberto Dal Lago, Dany Orizio, Antonello Venditti e molti altri. La mostra proseguirà anche dopo il weekend della Biennale, fino al 16 ottobre».

Carlo Zoli durante la realizzazione di una scultura. Photo: Camilla Valli

Dall’idea, del 2014, di valorizzare l’illustrazione fantastica, a oggi, come si è evoluta Fantastika, quali obiettivi sono stati raggiunti e quali invece sono le ambizioni per il presente e per il futuro?

«Fin dalla prima edizione l’obbiettivo era quello di promuovere un settore di grande creatività, sul modello di fiere e convention internazionali ma nel contesto più intimo e conviviale del piccolo borgo di Dozza. Fino a qualche anno fa l’illustrazione in Italia era solo quella per ragazzi, soprattutto in Emilia Romagna, ora stiamo portando alla ribalta anche il genere “Young adult”, che i nostri artisti sanno interpretare con grande fantasia e professionalità, e negli ultimi anni stiamo facendo dialogare le varie discipline tra loro e portando l’illustrazione in luoghi istituzionali».

Particolare di una scultura di Carlo Zoli. Photo: Camilla Valli

Come è cresciuto il fantasy negli ultimi anni e quale è il suo valore oggi?

«Dalla pubblicazione de Il Signore degli anelli (1954-55) ad oggi, la letteratura e l’arte fantasy hanno goduto di un successo sempre crescente, continuando a evolversi e a proporre nuove visioni. Il fantasy inizialmente considerato una moda da nerd, con l’avvento della trilogia jacksoniana e di Harry Potter, ha influenzato la moda e l’arte in tutto il mondo, ha monopolizzato l’editoria, ha rilanciato la socializzazione con fiere, giochi da tavolo e di ruolo, ha condizionato i palinsesti televisivi e le distribuzioni cinematografiche, entrando in tutti i contesti della società in maniera transmediale. Il fantasy da oltre vent’anni interessa ad un pubblico che intende volgere lo sguardo indietro, alla ricerca delle cose buone che ha dimenticato nella frenesia del consumismo e del progresso. La magia del bastone di Gandalf diventa l’energia della natura da utilizzare solo in maniera responsabile, l’artigianato e il lavoro manuale acquisiscono un valore intrinseco, e la Contea diventa lo specchio di una vita più semplice e attenta alle “cose che crescono”, come gli hobbit insegnano».

Carlo Zoli durante la realizzazione di una scultura. Photo: Camilla Valli

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