Guan Wei, Paula Rego, Zhang Huan, Howard Hodking, Bill Hammond sono solo alcuni tra gli artisti le cui opere sono nella collezione privata di Cate Blanchett e che potremo vedere presto nella galleria tutta nuova della grande attrice, di prossima apertura nella sua residenza di Highwell House, nella campagna nei pressi della città di Crowborough, East Sussex, Inghilterra. La galleria sarà connessa all’abitazione principale e sarà un vero e proprio luogo di contemplazione, dove meditare e godere della quiete, immersi nella natura.
Un luogo ameno, quindi, o almeno così dovrebbe essere. Pare infatti che siano già insorti primi i primi nodi logistici. A intralciare lo svolgimento dell’operazione sembra esserci una colonia di pipistrelli di una specie in via di estinzione, che rischierebbe di essere danneggiata dalla nuova pianificazione del terreno. Non si sa ancora come la questione verrà risolta ma, per il momento, possiamo stare tranquilli, anche perché Cate Blanchett è conosciuta anche per il suo interessamento a questioni ambientali.
Lo scorso 7 gennaio, il consiglio comunale ha approvato la costruzione del luogo espositivo progettato dallo studio Adam Richards Architects di Londra. Lo spazio, che era precedentemente occupato da un cottage e un capannone, diventerà quindi la nuova galleria di Cate Blanchett e ospiterà diverse opere, tra cui quelle dell’artista cino-australiano Guan Wei.
Non c’è da sorprendersi, comunque, perché si sa che l’attrice, vincitrice del Premio Oscar per Blue Jasmine di Woody Allen, è laureata proprio in belli arti e in diverse occasioni si è accostata al mondo dell’arte contemporanea. Alla fine dell’anno scorso infatti è apparsa in The Four Temperaments, performance che reinventava caratteri e tipi di personalità, creata dall’artista e regista italiano Marco Brambilla, oggi esposta alla Galleria Michael Fuchs a Berlino. L’artista, basandosi sugli studi del filosofo greco Galeno, aveva invitato Cate Blanchett a interpretare quattro temperamenti diversi, malinconico, collerico, flemmatico e sanguigno, ognuno di essi caratterizzato da un colore specifico. L’opera è stata presentata sia in modalità fisica che digitale alla Berlin Art Week di settembre.
L’attrice statunitense è anche stata presidente della giuria del Concorso della 77ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e, inoltre, aveva prestato volto e voce ai Manifesti artistici del novecento, cuore pulsante dell’installazione di Julian Rosefeldt, al palazzo delle Esposizioni di Roma (ce ne parlava lo stesso regista, in questa intervista) dove la composizione era resa ancora più suggestiva grazie alla presenza dell’artista, che interpretava situazioni e sfondi caricandoli di una potenza drammatica altrettanto sorprendente.
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