Quello dell’ecologia è un tema che interessa l’arte ormai da diversi decenni, da quando la rivoluzione culturale degli anni Sessanta aiutò a generare il movimento ambientalista e la sua espressione artistica nelle ricerche di Joseph Beuys, Agnes Denes, dei coniugi Helen e Newton Harrison e di molti altri. Quella Eco-Art che studiava la relazione tra uomo e ambiente oggi deve fare i conti con un mondo ‘’plastificato’’, corroso dai disastri delle guerre, dalla pandemia e dal cambiamento climatico. Nell’ottica di evitare la formulazione di verità assolute, di trovare soluzioni ragionando secondo schemi dicotomici e gerarchici, come spesso accade quando si affrontano temi tanto vasti e significativi, la mostra collettiva “Eco-esistenze”, nel riconsiderare la relazione tra uomo e natura, tra spazi naturali ed artificiali, adotta un approccio interdisciplinare, elaborato nell’esplorazione di diverse prospettive, medium e attività.
L’esposizione viene definita collettiva non solo perché vede la presenza di sette artisti, italiani e internazionali, ma perché progettata e realizzata sulla base di una collaborazione tra Daria Filardo (IED) e Martino Margheri (Palazzo Strozzi), con lo sviluppo curatoriale a opera della classe 2021/2022 del Master in Curatorial Practice di IED Firenze (Carmen Ferreira De Terenzio, Marica Pia Galtieri, Veronica Gomez Puig, Elena Graglia, Beatrice Guercini, Sara Labianca, Shana Maria Lewis, Yolimar Martinez Merced, Anabella Salazar, Elena Sinagra, Wang Le). Quello tra il Palazzo fiorentino e l’Istituto Europeo di Design è un rapporto ormai ben consolidato, che si articola, in questo caso, nello sviluppo di un progetto che tenta di trasformare gli spazi educativi della scuola in luoghi espositivi, instaurando un dialogo tra arte e pedagogia e permettendo ai visitatori di vivere l’arte in uno spazio non istituzionale.
L’ideazione del tema ha origine da una serie di studio visit realizzati dalle studentesse del Master, sulla base dei quali si è potuto avviare il dialogo con i vari artisti. L’ingresso della mostra è invaso da una serie di dieci tele, ricamate da Claudia Losi nel 2007, negli Emirati Arabi Uniti, sulle quali si ricostruiscono le origini organiche e minerali del petrolio e che si relazionano con le capsule di papavero pressate su tela di Caterina Sbrana, esposte nella stessa sala. Gli intricati disegni di Nicola Toffolini anticipano le sculture realizzate tramite la fusione di elementi organici e materiali plastici stampati in 3D di Eléna Nemkova, bassorilievi che catturano l’attenzione del visitatore con la forza della loro matericità.
Le suggestive fotografie di Simone Donati, frutto di una ricerca di quattro anni sull’Appennino meridionale, ricoprono, ingigantite, le pareti bianche del corridoio principale, restituendo la sensazione di un’immersione nel paesaggio ritratto. Infine, accanto al mockumentary di Elena Mazzi, The Upcoming Polar Silk Road, Leone Contini realizza un’installazione site-specific includendo video, disegni ed elementi naturali per creare un parallelismo tra i contesti socio-politici della città e il suo ambiente naturale.
L’esposizione nasce in relazione alla personale di Olafur Eliasson, “Nel suo tempo”, in mostra presso la Fondazione Palazzo Strozzi fino al 22 gennaio 2023 (qui la nostra recensione), della quale si riprende l’idea di un’interazione immediata tra opera e visitatore. Non a caso, “Eco-Esistenze” coinvolgerà il pubblico in una serie di workshop, lecture ed eventi che avranno luogo in città e nei laboratori di Palazzo Strozzi, dal picnic naturale di Leone Contini alla camminata guidata con Claudia Losi o la performance-lecture di Eléna Nemkova.
Per informazioni sugli eventi, in programma fino al 7 dicembre 2022, si può visitare il sito dello IED di Firenze.
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