L’arte eterea di Ettore Spalletti protagonista in Giappone, con due mostre

di - 3 Dicembre 2024

Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, Pescara 1940-2019) torna in Giappone dopo 21 anni con due mostre inaugurate in occasione delle settimane dell’arte giapponesi, la Art Collaboration di Kyoto e la Art Week di Tokyo, aperte rispettivamente fino al 14 e al 21 dicembre 2024, alla Taka Ishii Gallery e alla residenza Yu-un. Le due mostre sono state curate da Cristiano Raimondi e Patrizia Leonelli Spalletti. Il primo aveva lavorato nel 2019 a una personale di Ettore Spalletti al Nouveau Musée National del Monaco, l’ultima prima della sua scomparsa. Patrizia Leonelli, architetta, ha una collaborazione di lunga data con il marito. Tra i progetti principali ricordiamo la Cappella di Villa Serena a Città Sant’Angelo del 2016, un luogo di saluto per i defunti e di preghiera, o riposo del pensiero, per chi resta.

Ettore Spalletti, Cammina cammina ho ritrovato il pozzo d’amore, veduta della mostra, Taka Ishii Gallery, Kyoto, Giappone, 2024

Nel 2022 Patrizia Leonelli ha creato la Fondazione Ettore Spalletti a Moscufo, in Abruzzo, nello stesso luogo dove l’artista ha abitato per molti anni. Lo studio era casa, e viceversa. Non passava giorno senza che Ettore registrasse l’impronta della luce sui suoi lavori; arrivava e si sedeva, aspettandola bussare. Infatti l’atmosfera offre un contributo alle sue opere che sfiora il millimetrico: la sua tecnica prevedeva un impasto di colore dato più volte, alla stessa ora del giorno.

Ettore Spalletti, Cammina cammina ho ritrovato il pozzo d’amore, veduta della mostra, Taka Ishii Gallery, Kyoto, 2024

Dopo circa dieci “giornate” (termine che richiama la scansione dell’affresco, arte di Beato Angelico o Piero della Francesca, figure di riferimento per Ettore), interveniva sulla tavola con un’abrasione che ha tre effetti: attutisce il colore di partenza, libera polvere e colore, permette a queste tavole di respirare. Immaginando di avere una persona accanto, ma di non poterla guardare, potremmo avvertire la sua presenza solo dal respiro che possiamo toccare (perché muove il corpo) e ascoltare. In teoria dei segni, questa si chiama funzione fàtica, di contatto.

Ettore Spalletti, Cammina cammina ho ritrovato il pozzo d’amore, veduta della mostra, Taka Ishii Gallery, Kyoto, 2024

Nelle opere di Spalletti succede la stessa cosa, ma in grazia della luce che passa e che ci regala soprattutto la possibilità di renderci conto di un sistema in relazione. Entrando ancora oggi nella sua Fondazione ci sono sempre lilium profumati che, permeando lo spazio con il loro odore, ci ricordano proprio che molto di quello che ci è intorno, spesso rimane non visto. Allora le opere si offrono come dono, per l’artista il valore più importante, e che può consistere, ad esempio, nell’offrire occasioni di buon ritiro.

Ettore Spalletti, Cammina cammina ho ritrovato il pozzo d’amore, veduta della mostra, Taka Ishii Gallery, Kyoto, 2024

Nell’invito della mostra di Tokyo, dal titolo Col mare mi sono fatto una bara di freschezza, tornano i fiori e il valore del sentirsi a casa, anche se questa ci accoglierà non con l’ombra del Gran Sasso, ma con la cerimonia del tè e le sue qualità di armonia, rispetto, purezza e serenità. Siamo nella residenza Yu-un, progettata da Tadao Ando nel 2006 per il collezionista Takeo Obayashi. Qui “yu” significa godere o meravigliarsi, mentre “un” indica ritiro o eremo. La mostra ruota intorno all’opera site-specific Scoglio del 1997, un volume inaccessibile che non concede nulla allo sguardo, sottolineando il valore della perdita. Il dono allora, sarà la consapevolezza di poterlo accogliere, spesso più limpida se c’è il vuoto attorno.

Ettore Spalletti, Cammina cammina ho ritrovato il pozzo d’amore, veduta della mostra, Taka Ishii Gallery, Kyoto, 2024
Ettore Spalletti, Cammina cammina ho ritrovato il pozzo d’amore, veduta della mostra, Taka Ishii Gallery, Kyoto, 2024
Ettore Spalletti, Cammina cammina ho ritrovato il pozzo d’amore, veduta della mostra, Taka Ishii Gallery, Kyoto, 2024
Ettore Spalletti, Cammina cammina ho ritrovato il pozzo d’amore, veduta della mostra, Taka Ishii Gallery, Kyoto, 2024

Articoli recenti

  • Mostre

Transizione eco-sociale. Al MUSE nasce la prima Collezione italiana d’arte dell’Antropocene

Fino al 19 gennaio 2025, nell’ambiente del MUSE - Museo delle Scienze di Trento, si indaga intimamente con l’arte il…

4 Dicembre 2024 0:02
  • Progetti e iniziative

Luisa Albertini, segni, forme, colori: ultimi giorni per la mostra a Como

Arazzi, gioielli, legni dipinti, un viaggio nell’universo multiforme di Luisa Albertini: ultimi giorni per visitare la mostra nella Galleria di…

3 Dicembre 2024 18:28
  • Bandi e concorsi

E tu chi sei: la open call di Amica invita i giovani artisti a esplorare l’autoritratto

Il mensile di moda Amica lancia la seconda edizione della open call dedicata ai giovani talenti dell’arte: il tema è…

3 Dicembre 2024 17:33
  • Personaggi

La curatrice camerunense-svizzera Koyo Kouoh dirigerà la Biennale Arte 2026

Già direttrice dello Zeitz MOCAA di Città del Capo, Kouoh è stata scelta per prendere le redini della prossima Biennale…

3 Dicembre 2024 13:53
  • Mostre

La vitalità dell’arte su carta: Maïa Régis alla Galleria Pantaleone di Palermo

Alla Galleria Francesco Pantaleone di Palermo, la mostra personale della giovane artista Maïa Régis: in esposizione lavori su carta che…

3 Dicembre 2024 12:30
  • Mercato

Dopo la banana: si alza il sipario su Art Basel Miami Beach 2024

Era il 2019 quando Perrotin esponeva a Miami per la prima volta "Comedian", la banana della discordia. A cinque anni…

3 Dicembre 2024 11:39