08 dicembre 2023

L’arte mutevole e sostenibile di Peggy Milleville in mostra a Venezia

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Dall’immaginazione alla sostenibilità e trasformazione della materia, le caleidoscopiche sculture di Peggy Milleville occupano gli spazi di CREA Cantieri del Contemporaneo a Venezia

PHOENIX, CREA Cantieri del Contemporaneo, 211B, Sestiere Dorsoduro, Venezia

All’interno del Consorzio di Cantieristica Minore Veneziana dell’Isola della Giudecca, CREA Cantieri del Contemporaneo nasce nel 2016 come progetto culturale internazionale finalizzato a valorizzare e supportare l’arte contemporanea locale.

Il proposito di consolidare una collaborazione con gli artigiani locali mira a preservare l’identità della città di Venezia e il suo patrimonio di arti, mestieri e residenze, attingendo al mondo delle arti contemporanee. L’area del cantiere navale veneziano vede dunque dialogare in armonia le botteghe degli artigiani locali e i sei spazi di CREA, il cui obiettivo è occupare e dare valore a luoghi che da tempo erano stati abbandonati.

Nella cornice dello spazio Legno & Legno, il progetto CREA ospita dallo scorso 15 novembre e fino al prossimo 17 dicembre la mostra PHOENIX di Peggy Milleville, scultrice tedesca che risiede a Venezia. La produzione dell’artista poliedrica verte sulla realizzazione di sculture e dipinti in dialogo tra loro, dove questi ultimi vengono scolpiti e le sculture vengono dipinte.

PHOENIX, CREA Cantieri del Contemporaneo, 211B Sestiere Dorsoduro, Venezia.

Nell’occasione di questa personale, Peggy Milleville presenta opere sopravvissute al grave episodio di acqua alta del novembre 2019 insieme a creazioni più recenti, entrambe in costante stato di avanzamento. Al principio della mostra, lo spettatore viene accolto dall’atelier dell’artista, la quale prosegue il suo lavoro producendo continuamente opere nuove o modificando elementi già esistenti e la loro disposizione nello spazio. Peggy Milleville porta quindi in mostra il suo ordinario disordine artistico dando vita a un “caos elegante”, il cui filo conduttore si lega al concetto di movimento e cambiamento a cui lei stessa contribuisce ogni giorno all’interno dello spazio espositivo.

Tedesca di nascita e residente a Venezia per scelta, Peggy Milleville è quindi portavoce di una ricchezza locale dal carattere internazionale. Il perpetuo mutamento delle sue opere scandisce sia il concept della mostra che le singole creazioni e i frammenti di cui esse si compongono.

PHOENIX, CREA Cantieri del Contemporaneo, 211B Sestiere Dorsoduro Venezia

L’artista tiene a puntualizzare che la sua attenzione non verte sul volume della materia ma piuttosto sulla sua superficie, che subisce interventi continui, rendendo i suoi lavori caleidoscopici. Le tele in mutua comunicazione richiamano le sculture a cui sono intrinsecamente legate. L’artista, infatti, dopo aver giustapposto il colore, lo rimuove dalla tela con lo scalpello, come se stesse effettivamente scolpendo. Su queste tele che la Milleville definisce “tappeti” sono evidenti i segni del colore che, dopo aver creato spessore, viene scalfito e modellato rendendo la superficie ruvida, su cui si possono vedere dettagli in rilievo alternati a veri e propri buchi.

Utilizzando diversi materiali tra cui pietra, lastre di rame e bronzo, la scultrice integra poi gesso, carta filigranata, legno, bottiglie di plastica e tutto ciò che verrebbe quotidianamente scartato e sprecato per trasformarlo e riutilizzarlo attraverso l’uso di collanti e resine. La sua arte rappresenta dunque il concetto di evoluzione della materia e della sostenibilità che, seppur non dichiarata, viene promossa dalla pratica artistica.

PHOENIX, CREA Cantieri del Contemporaneo, Venezia, dettaglio Peggy Milleville

La tecnica di cui Peggy Milleville si fa artefice è il collage. Dettagli di carta da forno e fil di ferro vengono legati dalla resina fino ad assumere una forma tridimensionale che stia in equilibrio su una base di gesso e legno. Da un materiale che in principio era trasparente, l’artista dà corpo a un volume che poi colora, procedura emblematica della sensibilità ecosostenibile insita nella pratica del riciclo. Quando l’artista dipinge, inizia stendendo una base di colore a olio e poi stratifica sulla tela attraverso una serie di materiali che lei stessa scopre e valorizza durante il processo di creazione. Gli stessi materiali che compongono le sculture si trovano così anche sulla superficie dei dipinti.

Piccoli frammenti si uniscono diventando forme di diversa misura, ognuna con una propria origine e sviluppo che s’intreccia in uno scambio reciproco con gli altri elementi scultorei. Non si parla quindi di serie o di gruppi, ma individui che mutano a seconda di come li si voglia orientare. Le forme cambiano sia girando le sculture, sia grazie agli interventi dell’artista che ne modella il processo non proclamandone mai la fine. Questa scelta rappresenta l’inesorabile cambiamento della materia che non muore ma si trasforma, assumendo nuove forme e significati.

PHOENIX, CREA Cantieri del Contemporaneo, 211B Sestiere Dorsoduro, Venezia

Il dialogo tra le opere apre a sua volta un’interazione di queste ultime con lo spazio circostante, che, abitato da piccole e grandi creature, inizia ad assumere una forma diversa e più astratta per stimolare l’immaginazione a creare associazioni o riferimenti. Le sculture, originariamente concepite secondo una propria singolare evoluzione, si uniscono ad altri elementi artistici come fossero sospese, occupando e creando nuove dimensioni.

La volontà di esprimere il movimento è esemplificata dall’assemblamento di sculture in legno indipendenti, tratte dalla natura senza rilevanti modifiche se non una leggera levigazione con carta vetrata. Milleville usa quindi rami di alberi, vecchi manici di scope, i supporti per la crescita delle piante di pomodoro presentandole come sculture ed esaltando la loro natura senza effettuare interventi invadenti.

PHOENIX, CREA Cantieri del Contemporaneo, 211B, Sestiere Dorsoduro, Venezia.

Biografia

Peggy Milleville, nata a Rostock nel 1977, sceglie di trasferirsi a Venezia dopo un solo giorno trascorso a visitare la città, ammaliata dall’arte di Tintoretto. Il suo lavoro, infatti, ha origine dalla tradizione e nei suoi dipinti si possono osservare riferimenti alle opere dell’artista veneziano e alla Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti, conservata nel Museo del Castello Sforzesco a Milano. Le contaminazioni derivano, inoltre, dall’arte degli anni ’60 e ’70 con il supporto della fantasia che crea e alimenta scenari inconsueti e in perpetua metamorfosi.

Peggy Milleville vive e lavora a Venezia, dopo aver studiato a Brema e Firenze. La prima mostra dell’artista è stata Kunst an der Kante all’Historisches Museum Bremerhaven di Bremerhaven nel 2006, mentre al 2018 risale la mostra Substance of Water – The Canals of the Serenissima esposta presso il Palazzetto Tito di Venezia. Dopo la sua mostra Phoenix – Art of the Next Century al Fondaco Marcello di Venezia nel 2020, Peggy Milleville presenta la sua seconda retrospettiva dal medesimo nome negli spazi di CREA fino al prossimo 17 dicembre.

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