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Le armonie geometriche di Chung Eun-Mo in mostra da Monica De Cardenas
Arte contemporanea
Inaugurata il 13 marzo da Monica De Cardenas, questa mostra antologica dedicata alla pittrice coreana presenta una serie di 20 lavori dal 1988 al 2023 che descrivono la ricerca dell’artista negli anni: il fil rouge è sicuramente la profonda connessione che si instaura tra forma e colore. Nata a Seoul nel 1946, Chung Eun-Mo negli anni ’60 si trasferisce a New York dove si diploma presso il Pratt Institute nel 1980; nei dieci anni successivi passerà da Parigi, Monaco, Londra e Dublino per poi finalmente stabilirsi in Italia alla fine degli ’80. Dopo la sua prima esposizione museale nel 1992 al Lenbachhaus di Monaco segue un fortunato periodo di mostre personali tra New York, Roma, Monaco e Seoul. Dal 2019 vive tra Milano e il Salento.
Attraverso la combinazione degli espedienti cromatici lasciati in eredità dai grandi maestri rinascimentali e medioevali italiani e gli stilemi tipici del modernismo, Chung Eun-Mo propone la sua alternativa al dogmatismo estremo di un certo minimalismo americano, come lo definisce Lorenzo Madaro. É l’artista stessa a dire che ringrazia «ogni giorno i grandi pittori della storia dell’arte», perchè, spiega poi, «è grazie a loro se viviamo ancora». Nei suoi lavori la pittrice coreana predilige ai supporti statici e prevedibili un formato dinamico per rendere al meglio il continuo alternarsi delle geometrie. Dipingere per Eun-Mo non è creare una narrazione fine a se stessa ma andare a indagare quello che è lo spettro della realtà in tutte le sue armonie matematiche, architettoniche e cromatiche.
Il percorso antologico ci permette di notare i vari cambiamenti nella produzione dell’artista durante buona parte della sua carriera. Se osserviamo opere come Polygon I e II (entrambe del 1988) o Prism (1989) possiamo riscontrare i primi arditi tentativi di sconvolgere l’ordine delle forme tradizionali, cosa che sarà più evidente qualche anno più tardi con i due Villa Ammissos Red e Blue (entrambi del 1991). Dopo le audaci tele circolari del 2001 l’artista decide di procedere su un piano differente. Non più interessata all’aspetto puramente fisico dell’opera si concentra sul piano metafisico dei quest’ultima, andando a ricercare il lirismo della forma.
Le ultime e più recenti opere di Eun-Mo, Long view (2023), Porto (2023) e In the Square I (2023) sono infatti delle tele dalla forma convenzionale ed è la combinazione di forme e colori al loro interno ad essere raro. Le tonalità cromatiche ricercate dell’artista in questi ultimi dipinti ci ricordano la cappella degli Scrovegni di Giotto o le magnifiche pale di Piero della Francesca. Forse vedremo Chung Eun-Mo assieme a Linda Fregni Nagler e Juul Kraijer a rappresentare Monica De Cardenas al miart 2024, la fiera milanese d’arte moderna e contemporanea che si terrà dal 12 al 14 aprile presso l’Allianz MiCo; per adesso possiamo ammirare le sue opere nella galleria di via Francesco Viganò 4, fino al 4 maggio.