29 agosto 2020

Le Muse inquiete: sei direttori insieme per la Biennale di Venezia

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Per la prima volta nella storia la collaborazione di tutti i direttori in carica, per un viaggio tra le "muse" di Arte, Architettura, Cinema, Teatro, Musica e Danza

Annuari della Biennale
Annuari della Biennale

È stata inaugurata stamattina “Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia”, una mostra che per la prima volta nella storia della Biennale vede la collaborazione di tutti e sei i direttori in carica, Cecilia Alemani, Hashim Sarkis, Alberto Barbera, Antonio Latella, Ivan Fedele e Marie Chouinard, e che si propone come un viaggio cronologico tra le Muse Arte, Architettura, Cinema, Teatro, Musica e Danza in dialogo tra loro e con la storia. Grazie all’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) e altri fondi istituzionali è stato possibile creare un percorso, il cui progetto allestitivo è stato ideato da Formafantasma, che permette di approfondire alcuni momenti fondamentali del Novecento, a partire dalla prima Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia del 1895 coprendo i 125 anni di vita della Biennale: eventi, crisi, successi, premi e scandali vengono mostrati al pubblico attraverso preziosi documenti storici, materiali di archivio, fotografie, filmati e opere d’arte.

Ciccutto e Alemani
Ciccutto e Alemani

Il titolo “Le Muse inquiete” si riferisce alle Muse protagoniste dell’esposizione e all’inquietudine intesa dal Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto come «motore della ricerca che ha bisogno di confronto per verificare ipotesi e ha bisogno della storia per assorbire conoscenza», con un sottile legame all’opera di Giorgio de Chirico Le muse inquietanti del 1916, esposto alla “XXIV Esposizione Biennale Internazionale d’Arte” del 1948.

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