Il vento si alza. A volte scaccia nuvole minacciose, per lasciar spazio a cieli miti e soleggiati, altre soffia con un’irruenza tempestosa capace di abbattere ogni cosa si presenti sul proprio cammino. Questo è quello che è accaduto durante il mese di Febbraio, a Roma, quando raffiche di vento hanno causato problematiche serie alla città, e non solo. Sulla collinetta del Pincio di Villa Medici uno dei vecchi alberi, l’ultimo dei cosiddetti pini di Ingres, è stato abbattuto sotto lo sguardo perplesso dei borsisti che in quel periodo erano in residenza presso la Villa.
Il vento è emblematicamente un cambiamento ma chi può dire se buono o meno? Su questo interrogativo si sono espressi i borsisti: Sasha J. Blondeau, Miguel Bonnefoy, Rebecca Digne, Frederika Amalia Finkelstein, Gaelle Gabillet, Stéphane Villard, Hélène Giannecchini, Lola Gonzàlez, François Hébert, Clara Iannotta, Pauline Lafille, Thomas Lévy-Lasne, Mathieu Lucas, Léonard Martin, Lili Reynaud-Dewar e Riccardo Venturi. Villa Medici -che eredita il modello accademico fondato da Platone- in occasione della fine della residenza si anima con le loro opere, con una mostra collettiva ed eterogena intitolata “Le vent se lève”, traendo ispirazione dall’evento accaduto.
Video, installazioni, composizioni musicali, foto, reperti d’archivio e letteratura hanno condotto il pubblico in un percorso temporale che attraversa il passato, frammentario e idilliaco, e un presente destinato a ricalcarne le orme, pur mantenendo un continuo confronto con una realtà conflittuale.
Gli artisti hanno dimostrato ingegno nella formalizzazione artistica, nella relazione tra le diverse identità e nell’integrazione di codici passati e presenti al fine di dare degli spunti di riflessione per il futuro. Le barriere del tempo e dello spazio si annullano attraverso un approccio sperimentale, essenzialmente contemporaneo, dove la creatività si pone come strumento per accendere riflessioni sull’urbanizzazione, sulla società, sull’emarginazione, sulla storia e sulla cultura, perni sui quali sembrano orbitare le problematiche della nostra realtà.
Mi piacerebbe riprendere uno stralcio del catalogo della mostra, a mio avviso estremamente significativo e poetico, di Evelyne Jouanno, Hou Hanru: “Eppure, il carattere veramente innovativo viene dall’incontro, in uno stesso luogo, di artisti, designer, architetti, compositori, scrittori e storici, che dialogano e si impegnano nelle attività collettive e nei progetti comuni. Si identificano con specifiche missioni condivise, brevi ma intense – lo dimostra l’esposizione che conclude la loro residenza, destinata a mostrare non tanto i risultati individuali e la ricerca dell’eccellenza, ma soprattutto lo sforzo compiuto per liberarsi da certe routine personali, per superare le modalità espressive e i medium abituali in favore della sperimentazione.”
Valentina Muzi
Mostra visitata il 23 maggio 2019
Dal 23 maggio al 19 agosto 2019
Le vent se lève
Accademia di Francia a Roma – Villa Medici
Viale Trinità dei Monti, 1 00187 Roma
Info: +39 06 67611, www.villamedici.it
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