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L’installazione di Anne Hardy per la Tate Britain
Arte contemporanea
di redazione
Una Tate Britain come non l’avete mai vista, immersa in uno scenario tutt’altro che natalizio: luci di natale aggrovigliate, striscioni fatti a brandelli e detriti. È “The Depth of Darkness, the Return of the Light”, l’installazione che Anne Hardy ha realizzato per la facciata dell’istituzione britannica in occasione della terza edizione della Winter Commission. L’intervento temporaneo dell’artista, visibile fino al 26 gennaio 2020, ha trasformato l’imponente facciata dell’edificio in una visione post apocalittica per richiamare l’attenzione del pubblico sugli effetti del cambiamento climatico.
“Il titolo – ha dichiarato l’artista – si ispira alle descrizioni pagane del solstizio d’inverno, il momento più buio dell’anno. Ma c’è un chiaro riferimento anche ai cicli stagionali, ai modelli ecologici a lungo termine, alle questioni sociali e politiche contemporanee e alla speranza di un cambiamento positivo”.
Hardy ha creato anche un’opera sonora di 21 minuti usando le registrazioni che ha effettuato andando in kayak lungo il Tamigi.
Giunta alla sua terza edizione, la Winter Commission invita ogni anno un artista a creare un’installazione pensata per la Tate, che rimane visibile durante tutto il periodo delle feste. Lo scorso anno Monster Chetwynd aveva posizionato sulla facciata due lumache giganti, mentre nel 2017 Alan Kane aveva ricoperto l’edificio con le tradizionali decorazioni natalizie da esterni.