Steve Lazarides, lo storico agente di Banksy e co-fondatore di Lazinc, la galleria londinese dedicata a street artists come Banksy, Invader, JR e Rammellzee, ha deciso di allontanarsi dal mondo delle gallerie dopo 15 anni di attività. Nonostante il suo ultimo progetto, Lazinc, sia stato avviato soltanto un anno fa, lo “snobismo del mondo dell’arte” e un forte desiderio di tornare alla fotografia hanno spinto l’agente londinese a riconsiderare radicalmente la sua carriera.
“I never fucking wanted to be a gallerist, I never wanted to sell fucking paintings” dichiara Lazarides senza mezzi termini, essendosi avvicinato al mercato dell’arte per promuovere quella che ai tempi era una sottocultura trascurata ma che ad oggi sottocultura non è più. Per il collega di Banksy il mondo delle gallerie è ormai spinto da un’esasperata venalità a ruotare unicamente attorno al denaro, lasciando da parte qualsiasi interesse verso una genuina promozione e diffusione culturale.
Ciò sarebbe confermato dalla tendenza delle gallerie a seguire il modello aziendale capitalista, che soffoca le piccole e medie realtà lasciando spazio solo a quelle superdimensionate: “Penso che il 75% delle gallerie sparirà nell’arco di cinque anni. È un business troppo caro”. Il desiderio di Lazarides è di ritornare a quella mentalità in cui “convenienza e accessibilità erano prioritarie” che caratterizzava gli anni del suo esordio con Banksy.
Per questo il gallerista londinese intende rispolverare il suo passato di fotografo, passando al setaccio i 12.000 scatti che ha fatto lavorando a fianco di Banksy, per venderle a partire da 450 sterline l’una. Inoltre pubblicherà un libro intitolato Banksy Captured, lancerà un’agenzia di art consultancy e imposterà il progetto di beneficienza Off Ends che aiuterà i giovani svantaggiati ad entrare nel mondo dell’arte. Insomma le idee non mancano.
Più che gli stati d’animo e le emozioni, credo che siano i concetti e le idee a stimolarmi maggiormente.
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