Il recente annuncio della vendita della Scandia House, la sede di Londra della Marlborough Gallery, segna l’epilogo di un’esperienza fondamentale nella storia dell’arte contemporanea. L’edificio situato nell’elegante quartiere di Mayfair, cuore pulsante dell’arte londinese, è stato messo sul mercato per oltre 25 milioni di sterline, circa 30 milioni di euro. Con la vendita dell’immobile, gestita dall’agenzia Pilcher London, la Marlborough Gallery sembra pronta a chiudere definitivamente le sue operazioni entro la fine dell’anno, con un addio che arriva dopo decenni di stimato lavoro su scala globale.
Fondata nel 1946, la Marlborough Gallery è stata una delle più importanti istituzioni nel panorama artistico del XX secolo, conosciuta per la sua capacità di stabilire un ponte tra le grandi scuole europee e l’arte moderna americana. Inizialmente, la sua reputazione fu costruita sul lavoro di maestri impressionisti e post-impressionisti francesi come Edgar Degas e Auguste Renoir. Negli anni, però, la galleria si è spinta oltre, curando esposizioni di figure cardine del modernismo, tra cui Wassily Kandinsky e Kurt Schwitters, e ampliando la sua presenza internazionale con l’apertura della sede di New York nel 1963. È proprio in questo periodo che la galleria iniziò a rappresentare nomi dell’espressionismo astratto come Philip Guston e Robert Motherwell, oltre a gestire le proprietà di leggende quali Jackson Pollock e Franz Kline.
Tuttavia, nonostante questa illustre eredità, negli anni immediatamente successivi alla pandemia, la Marlborough Gallery, che solo nel 2019 aveva ampliato le sue attività a New York, ha dovuto affrontare varie difficoltà finanziarie, culminate in una lite famigliare. Quindi, lo scorso aprile, la galleria ha comunicato ufficialmente che avrebbe smesso di rappresentare artisti e organizzare mostre, segnando la fine di una lunga era di successi nel mondo dell’arte. Il processo di liquidazione è tuttora in corso e si prevede che richiederà diversi anni, vista la vastità dell’inventario, che comprende una collezione stimata in circa 250 milioni di dollari, tra fotografie, opere su carta e dipinti. Oltre alla Scandia House, la Marlborough possiede importanti immobili anche a New York, Madrid e Barcellona, il cui destino è ancora da decidere.
A minare la stabilità della galleria potrebbe essere stato il suo modello di business che, incentrato su artisti storici e proprietà di artisti defunti, ha progressivamente perso terreno di fronte a un mercato dell’arte sempre più dinamico. Al contempo, la crescente concorrenza di gallerie come David Zwirner e Gagosian, peraltro presenti anche a Mayfair, ha contribuito a erodere la sua centralità. In ogni caso, rimane un’eredità che continuerà a influenzare curatori, artisti e collezionisti per molto tempo.
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