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L’opera di Nick Cave contro la discriminazione razziale arriva a New York
Arte contemporanea
All’istituto d’arte diretto dalla Jack Shainman Gallery a Kinderhook è apparso sulla facciata dell’edificio un testo che fa luce sulla discriminazione razziale. L’opera Truth be Told, realizzata da Nick Cave insieme al co-designer Bob Faust, è una proiezione grafica delle riflessioni sulle brutalità commesse della polizia durante le proteste per Black Lives Metter. Tre parole, scritte in nero su bianco, che misurano 21 piedi di altezza e si estendono per circa 160 piedi sulla facciata dell’edificio del 1929. Ma le politiche proliferano. Un segno come questo può diventare un segnale di risveglio delle coscienze?
È presto per dare una risposta, ma per ora sembrerebbe di no. Non sono poche le proteste contro l’opera di Nick Cave. I residenti di Kinderhook hanno giudicato illegale l’operazione, così come anche i funzionari dell’amministrazione cittadina, che hanno descritto il gesto come una vera e propria violazione della legge. E per questo l‘opera, che si propone di dire la verità, riscontra paradossalmente diffidenza e inganno da parte dei locali.
L’opera troverà una sistemazione più ampia al Brooklyn Museum, dove sarà montata nella piazza all’aperto. L’operazione si svolgerà in primavera, secondo il New York Times, durante l’esposizione di una mostra che è ancora in fase di sviluppo.
La direttrice del Brooklyn Museum, Anne Pasternak, ha dichiarato che i musei sono a tutti gli effetti chiamati a dire la verità, invitando a uno scambio costruttivo, a un dialogo che innesti nuove trame e spunti di riflessione. Nick Cave e Bob Faust, co-designer del cantautore e performer australiano, modificheranno il testo per veicolare il messaggio dell’importanza del vocabolo verità, facendo riferimento anche alla campagna di diffusione della disinformazione del presidente Trump nei suoi ultimi giorni di carica.