Dopo il debutto al Metropolitan Museum of Art di New York, è giunta al NOMA di New Orleans la prima grande esposizione dedicata alla produzione pittorica di Louise Bourgeois (1911 – 2010), una delle artiste più influenti del XX secolo. La mostra, intitolata “Louise Bourgeois: Paintings”, si concentra sui dipinti realizzati dal 1938, anno del suo arrivo a New York, fino 1949 circa, quando l’artista cominciò a dedicarsi alla pratica scultorea e plastica. La rassegna sarà fruibile sino al prossimo gennaio e comprenderà oltre 40 opere.
“Louise Bourgeois: Paintings” è stata ideata ed organizzata dal Metropolitan Museum of Art di New York e la presentazione a New Orleans è stata sponsorizzata dalla Eugenie and Joseph Jones Family Foundation, da Tim L. Fields e da Harvey e Marie Orth, e da Aimee e Michael Siegel.
Nel 1982, il MoMA di New York organizzò una sua grande retrospettiva consacrando Louise Bourgeois in campo internazionale: era la prima personale che il museo avesse mai dedicato a una donna e il numero e la natura delle opere esposte furono impressionanti. «Louise Bourgeois rappresenta una delle artiste più famose del secolo scorso, ma i suoi visionari dipinti rimangono sconosciuti a molti. Il NOMA è quindi lieto di collaborare con il MET per mostrare questa straordinaria collezione di lavori degli esordi a New Orleans». Così Susan Taylor, direttrice del museo, ha commentato il prezioso progetto, ora allestito in Louisiana.
Molte delle opere esposte, come la tela del 1938 intitolata The Runaway Girl, attraverso un linguaggio visivo personale e introspettivo, rintracciabile da questo momento in poi, in tutta la produzione futura dell’artista, rievocano sentimenti di ansia e nostalgia provati dalla Bourgeois in seguito al suo trasferimento negli Stati Uniti, avvenuto poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. In mostra sono presenti, inoltre, quattro importanti sculture, un corpus di fotografie d’epoca capaci di contestualizzare la vita e il lavoro dell’artista durante il periodo newyorchese, la celebre serie “Femme Maison”, realizzata alla fine degli anni Quaranta.
«Sebbene Louise Bourgeois non abbia mai visitato New Orleans fino a molto più tardi nella sua vita, la città incombeva già da tempo nella sua coscienza», ha dichiarato ad Artnet il curatore del NOMA Russel Lord, che ha supervisionato l’allestimento della mostra. «Questi primi dipinti rivelano come le forme e le idee che ha esplorato in seguito nella scultura siano nate in questa era formativa», ha continuato il curaotore.
Pezzi come il primo lavoro dell’esposizione, intitolato The Runaway Girl, «Possono essere intesi come autoritratti e suggeriscono i sentimenti di spostamento dell’artista al momento del suo trasferimento negli Stati Uniti appena prima della Seconda Guerra Mondiale», secondo una dichiarazione del museo. Altri, come la seria “Femme Maison”, mostrano le prime incursioni nel suo visione del mondo femminile.
Louise Bourgeois è stata un artista solitaria, fuori dagli schemi, che ha seguito il suo percorso artistico con tenacia, cercando attraverso l’arte di sopravvivere alle tensioni familiari, «Di poeticizzare i traumi dell’infanzia, di creare un dialogo interiore tra le sue vicende autobiografiche di cui le sue opere sono i simboli e lo spettatore che ne fruisce quasi in una reciproca catarsi» così la ricorda l’Enciclopedia delle Donne.
Di seguito, alcune delle opere più suggestive in mostra.
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