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Luce! Quale miglior augurio per entrare nel nuovo anno?
Arte contemporanea
Ricerca mistica, scoperta, conoscenza, nuovi inizi, esplorazione, filosofia, analisi, completezza: il numero 25, che da oggi e per i prossimi 365 giorni, accompagnerà le nostre date è un numero che porta con sé tanti significati. Ma al di là della simbologia, della scaramanzia (a proposito, voi siete ottimisti, e siete rimasti alzati fino a mezzanotte per vedere l’anno nuovo, o siete pessimisti, e siete stati svegli per accertarsi che il vecchio anno se ne fosse andato? – così, per ricordare Bill Vaughan) e dei buoni propositi, abbiamo pensato di illuminare questo risveglio con l’augurio (o con l’ombra di un sogno, come da Martellata di Marcello Maloberti) che ogni mattina sia un capodanno e che ogni giorno si possa fare i conti con se stessi, rinnovandosi, come avrebbe voluto Antonio Gramsci.
E a proposito di rinnovarsi, WE RISE BY LIFTING OTHERS di Marinella Senatore calza a pennello. Tradotto letteralmente “ci eleviamo sollevando gli altri”, questo progetto in particolare, e tutta la ricerca in generale, è inclusivo non solo nelle intenzioni ma anche concretamente nei fatti. Solo pochi giorni fa (ne abbiamo parlato qui) ad accompagnare Papa Francesco nell’apertura della seconda Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia è stata inaugurata un’altra opera di Senatore (Io contengo Moltitudini): una torre luminosa alta sei metri, intreccio di architettura popolare e parole scritte dai detenuti delle sezioni maschili e femminili, frutto di un workshop partecipativo che ha dato voce alla comunità carceraria. «La luce, ispirata alle tradizioni del Sud Italia, ha la capacità di trasformare un luogo in uno spazio speciale», ha dichiarato l’artista che in più di un’occasione, sfumando il confine tra arte e vita, ci ha coinvolti in esperienze visive, di immaginazione e di socializzazione senza precedenti, rivolgendosi a noi, come entità vive e in continua trasformazione.
Turrell, Dan Flvain, Eliasson, la storia dell’arte contemporanea ci offre numerosi esempi di artisti che hanno utilizzato la luce per creare installazioni immersive che invitano alla contemplazione e alla connessione con l’universo (James Turrell); alla riflessione sulla propria esperienza del mondo (Olafur Eliasson); a perdersi in un mondo di infinite possibilità (Yayoy Kusama); o all’indagine filosofica (Joseph Kosuth, per esempio, e il suo Existential time #03’ – There are distances which are measured only in words. V.L.). Altri artisti invece, che pur hanno scelto la luce, hanno pensato di “incanalarla” in frasi semplici e dirette per trasmettere messaggi di pace, di comprensione, di azione, di dubbio o anche di critica. Del resto The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths, no? L’iconica opera di Bruce Nauman datata 1967, sembra volerci dire proprio questo, ovvero che il vero artista aiuta il mondo rivelando verità. Anche ovvie, se si pensa al titolo di un’iconica serie a cui Jenny Holzer diede inizio negli anni ’70, Truisms, nella forma di una lunga sequenza di sentenze, lunghe una riga e ordinate alfabeticamente, per lo più presentate singolarmente o a gruppi, sui supporti più vari. Qualche esempio da portarci nel nuovo e tenere a mente? Eccoli: a little knowledge can go a long way / un po’ di conoscenza può fare molta strada; a name means a lot just by itself / un nome significa molto già di per sé; a positive attitude means all the difference in the world / un atteggiamento positivo fa tutta la differenza del mondo; a sense of timing is the mark of genius / il senso del tempo è il segno del genio; it’s crucial to have an active fantasy life / è fondamentale avere una vita di fantasia attiva; remember you always have freedom of choice / ricordate che avete sempre la libertà di scelta.
A proposito di genio, di fantasia e di libertà di scelta, non possiamo in questa luminosa rassegna non fare il nome di Maurizio Nannucci, che quest’anno illuminerà Arte Fiera con il progetto Opus Novum. In attesa di scoprire cosa ci riserverà, possiamo ricordare Changing place (CHANGING PLACE CHANGING TIME CHANGING TOUGHTS CHANGING FUTURE, a Venezia, nel 2003), And what about the truth al Carpenter Center di Harvard, No more excuses, realizzata per l’Expo 2015 di Milano, o New Times for Other Ideas / New Ideas for Other Times, ripresentata a City Life nel 2020, che in ogni tempo ben funziona a stimolare una riflessione sulle influenze che i cambiamenti hanno sulla nostra vita e sul nostro modo di pensare o di concepire la stessa realtà. E che dire di Power Joy Humor Resistance, un’instlazzione site specific che Monica Bonvicini ha realizzato, a Stoccolma, regalando luce alla parola attraverso l’uso del linguaggio come medium scultoreo.
Energia, gioia, umorismo e resistenza. Niente male portarli con sé nell’anno che inizia. Lasciando spazio, per i più romantici, anche per un Daily Desiderio a firma di Riccardo Benassi: Giorni contati (365, per quest’anno) Amore infinito. Buon 2025!