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Luci d’Artista: a Torino due nuove installazioni, ricordando Rebecca Horn
Arte contemporanea
di redazione
Luci d’Artista si arricchisce di due nuove opere: per la 27ma edizione del progetto che diffonde l’arte contemporanea a Torino sotto forma di installazioni pubbliche luminose, saranno infatti presentate, a partire dal 25 ottobre 2024, Scia’Mano di Luigi Ontani e VR Man di Andreas Angelidakis. Inoltre, per tutta questa settimana, fino al 15 settembre, sarà accesa la luce ideata, nel 1999, dalla compianta Rebecca Horn per il Monte dei Cappuccini.
Mario Airò, Francesco Casorati, Luigi Mainolfi, Giulio Paolini, Alfredo Jaar, Jospeh Kosuth, Giorgio Griffa, Piero Gilardi, Nicola De Maria, Gilberto Zorio, sono solo alcuni dei grandi artisti che, dal 1998, quando si svolse la prima edizione di Luci d’Artista su iniziativa dell’assessore Fiorenzo Alfieri, hanno dato forma a una collezione unica e segnata da episodi significativi.
Come quando nel 2004, durante la sesta edizione, Mario Merz, celebre esponente dell’Arte Povera, viene ricordato con la sua opera postuma Il volo dei numeri. L’installazione, con i primi numeri della successione di Fibonacci che si innalzano sulla Mole Antonelliana, è un richiamo alla poetica merziana, dove il caos apparente delle forme di vita trova ordine matematico nella crescita naturale. Altro momento memorabile di quell’edizione è l’installazione scenografica Tappeto volante di Daniel Buren, che ha affascinato il pubblico con il suo dialogo tra spazio e luce.
Negli ultimi anni, con il progetto collaterale Costellazioni, si sono aggiunte le opere, tra le altre, di Shadi Harouni, al MAO, di Paulina Olowska, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Emanuela Ascari, al Teatro della parrocchia Visitazione di Maria. Vergine e S. Barnaba, e Alessandro Bulgini, da Flashback Habitat.
Luci d’Artista 2024: le due nuove opere di Ontani e Angelidakis
La selezione dei nuovi due artisti per la 27 edizione di Luci d’Artista è frutto di una riflessione del Comitato scientifico, che ha voluto creare un dialogo tra mondi creativi apparentemente distanti ma uniti da una potenza espressiva unica. Da una parte, troviamo il grande maestro italiano Luigi Ontani, dall’altra, l’acclamato artista greco Andreas Angelidakis. Le loro opere, Scia’Mano e VR Man, incarnano visioni artistiche che si intrecciano con la storia, la spiritualità e la cultura contemporanea.
L’opera di Luigi Ontani si colloca all’interno del vasto universo simbolico che l’artista ha costruito lungo la sua carriera. Ontani, noto per le sue performance e tableaux vivants, ha sempre operato sul confine tra mitologia e attualità, fondendo il sacro e il profano in una sintesi visiva inconfondibile. Scia’Mano, come suggerisce il titolo, evoca la figura dello sciamano, figura mediatica tra umano e divino, capace di viaggiare tra i mondi. Ontani esplora l’archetipo dello sciamano non solo come tramite spirituale, ma come simbolo di trasformazione e resistenza, un richiamo al legame profondo che la città di Torino ha con la magia e il mistero. Un omaggio alla città stessa, che si presta come scenario ideale per questa nuova narrazione luminosa.
Con la sua lunga carriera, Ontani ha continuamente ridefinito i confini dell’arte italiana, introducendo elementi orientali e miti universali nella sua ricerca. Dopo aver partecipato a numerose edizioni della Biennale di Venezia e aver esposto in prestigiose istituzioni come il Centre Pompidou e il Guggenheim, Ontani continua a sorprendere e incantare con opere che sfidano le convenzioni.
L’omaggio a Rebecca Horn
Per commemorare Rebecca Horn, scomparsa a 80 anni il 6 settembre 2024, Luci d’Artista accenderà nuovamente la sua opera luminosa, Piccoli Spiriti Blu, che dal 1999 avvolge di magia il Monte dei Cappuccini. La luce ideata dalla grande artista resterà accesa fino a domenica 15 settembre, come tributo a un’eredità che continua a risplendere.
Nata a Michelstadt, il 24 marzo 1944, Rebecca Horn è stata una delle figure più influenti e visionarie del panorama artistico contemporaneo. Ha dedicato la sua carriera all’esplorazione del corpo e dei suoi confini, aprendo nuove vie di riflessione su temi che oggi sono centrali nel dibattito artistico e culturale. La sua poetica, intrisa di fisicità, meccanica e metamorfosi, si esprimeva attraverso performance, sculture cinetiche e installazioni che sfidavano le convenzioni, creando un linguaggio unico e profondamente evocativo.
L’opera Piccoli Spiriti Blu, restaurata nel 2022 grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, è considerata una delle installazioni più amate e iconiche della manifestazione. Dal Monte dei Cappuccini, con le sue luci delicate che sembrano danzare nell’aria come presenze eteree, quest’opera domina il paesaggio torinese, offrendo una visione incantevole che mescola il reale con il trascendente. Un simbolo luminoso della città, capace di suscitare meraviglia e contemplazione.
«Siamo profondamente grati a Ida Gianelli, Pier Giovanni Castagnoli e Riccardo Passoni, che circa 25 anni fa ebbero l’intuizione di coinvolgere Rebecca Horn in Luci d’Artista, regalando alla città un capolavoro eterno, un’opera che non solo illumina Torino, ma ne accresce il suo immaginario collettivo», ha commentato Antonio Grulli.
Il nuovo corso di Luci d’Artista, con un occhio alla sostenibilità
Non sono le uniche novità del progetto d’arte pubblica che, in quest’ultimo anno, ha rinnovato il Comitato Scientifico, attualmente composto da Chiara Bertola e Francesco Manacorda, rispettivamente direttori della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e del Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, ai quali si aggiunge Antonio Grulli, curatore di Luci d’Artista.
Grulli rafforzerà le linee guida già stabilite per la scorsa edizione. In particolare, verrà dato impulso a una serie di iniziative su tutto l’anno e al di là della sola stagione invernale, che tradizionalmente ha rappresentato il momento di massima visibilità della manifestazione. L’obiettivo è valorizzare una collezione di grande prestigio, rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile.
In questo senso, continua il processo di aggiornamento delle Luci, che saranno ancora più sostenibili e a basso impatto. Questo obiettivo, realizzato in collaborazione con il Gruppo Iren che da oltre 20 anni è al fianco di Luci d’Artista, si sviluppa di pari passo con il delicatissimo processo di restauro, recupero e rifacimento delle Luci della collezione. Sarà quindi restaurata quella che nell’immaginario collettivo è divenuta uno dei simboli di Torino, ovvero Il volo dei numeri, l’installazione di Mario Merz posizionata sulla Mole Antonelliana.