Il cielo su Torino e sulla imminente Art Week, che partirà ufficialmente il 3 novembre, in concomitanza con l’apertura di Artissima, si illumina già, con uno degli appuntamenti più sentiti, iconici e tradizionali della settimana dedicata all’arte: Luci d’Artista compie 25 anni e celebra questo importante anniversario con tre nuove opere tutte da “accendere”, create da Giorgio Griffa, Renato Leotta e Grazia Toderi grazie all’aiuto di preziosi partner e alla generosità degli artisti.
Il progetto, istituito nel 1998 da un’idea di Fiorenzo Alfieri, ha coinvolto decine di artisti sia italiani che stranieri, chiamati a interpretare il tema e il medium della luce, in stretto dialogo con la città e i suoi contesti. Nacquero come inedite luminarie per celebrare le feste natalizie e da subito lasciarono presagire un obiettivo ambizioso: creare una collezione pubblica di installazioni d’arte contemporanea, espressione di «Una cultura alta capace di comunicare con tutti», come affermava Alfieri, al quale è dedicata questa 25ma edizione.
Le installazioni luminose – 26 luci delle quali 17 allestite nel centro città e nove nelle altre Circoscrizioni – saranno visibili fino all’8 gennaio 2023. Il museo a cielo aperto quest’anno però subirà una riduzione negli orari, come è stato fatto anche a Parigi, con le luci della Tour Eiffel. Già negli anni il Comune di Torino ha usat sistemi a basso impatto e, questa volta, considerando la situazione europea e mondiale, scossa da venti di guerra, le installazioni si spegneranno alle 22, dalla domenica al giovedì, il venerdì e il sabato alle 24, orario che sarà mantenuto nel periodo di Natale e Capodanno, dal 19 dicembre al 2 gennaio 2023.
I 25 anni di Luci d’Artista si arricchiscono quindi di tre nuove opere, che entrano a far parte del patrimonio cittadino che, tra le altre, comprende le installazioni luminose di Mario Airò, Valerio Berruti, Nicola De Maria, Marco Gastini, Piero Gilardi, Rebecca Horn, Alfredo Jaar, Joseph Kosuth, Luigi Mainolfi, Mario Merz, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Tobias Rehberger, Vanessa Safavi, Gilberto Zorio.
Donata da Giorgio Griffa, “AZZURROGIALLO” è collocata nei Giardini di piazza Cavour ed è realizzata nell’ambito del progetto “дети – Bambini” di Cultura Italiae. Si tratta di un’installazione sospesa che appare come un flusso di energia luminosa composta da miriadi di luci dalle sfumature blu, viola, verde e giallo. L’opera si integra con la natura circostante, abbraccia spazi vuoti e presenze arboree e si snoda come sospesa tra terra e cielo, accanto alla scuola Niccolò Tommaseo, tra le prime istituite a Torino, nel 1877.
Sempre all’interno del progetto “дети – Bambini” di Cultura Italiae, sul tetto dell’Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna di Torino, in piazza Polonia e all’ingresso di corso Spezia, campeggia un’installazione luminosa regolata dalla luna. Si tratta di “io, sono nato qui.”, di Renato Leotta. L’opera ha il carattere di una poesia ermetica. È una luce viva e sensibile ai cambiamenti di energia che governano i sentimenti e la vita di chiunque, a partire dall’artista stesso che sceglie di condividere i propri stati d’animo con chi passa e la osserva, in un dialogo ideale. La luminosità potrà infatti essere modificata da remoto. L’opera è stata donata dall’artista e realizzata grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino.
Visibile in piazza della Repubblica, sulla Cupola della Basilica Mauriziana si eleva un grande punto interrogativo “…?…”, segno comprensibile in ogni lingua, animato da una luce scintillante. È l’opera di Grazia Toderi realizzata grazie al contributo di Il Mercato Centrale Torino. Non è un interrogativo immobile, ma si rinnova a ogni sguardo. Rivolta verso la piazza e il mercato, verso la città e ognuno di noi, si staglia nella notte invitandoci a mantenere un “dubbio luminoso”.
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